|
|
|
Archivio News 2025 | ||||||||
|
||||||||
|
||||||||
|
segui le notizie giornalmente sul
profilo facebook dell'associazione
|
|||||||
il tuo 5 X Mille all'Associazione Malati di Reni non dimenticarci, a te non costa nulla |
|||||||
DAL 31 GENNAIO 2020 AD OGGI CORONAVIRUS "ognuno di noi ha la responsabilità di contenere la situazione" leggi le normative nazionali e ragionali del Lazio, sul lavoro che ci riguardano da vicino
|
|||||||
17 FEBBRAIO ASCOLTARE IL SUONO DELLE VENE PER PREVENIRE LE COMPLICANZE DELLA FISTOLA IN DIALISI
Bergamo, 17 febbraio 2025 – Un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Bioingegneria dell’Istituto Mario Negri Bergamo ha sviluppato un innovativo metodo per il monitoraggio delle fistole arterovenose nei pazienti in emodialisi, un approccio che porterà alla diagnosi precoce delle complicazioni riducendo la necessità di interventi urgenti.
Le fistole arterovenose, sono un’opzione indispensabile. Tuttavia, circa il 40% diventa inutilizzabile entro un anno dall’intervento, a causa della formazione di stenosi, ossia restringimenti dei vasi che ostacolano il corretto passaggio del sangue e che spesso portano alla chiusura della fistola stessa. Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Annals of Biomedical Engineering, dimostra che l’auscultazione dei suoni generati dal flusso sanguigno nelle fistole possa essere utilizzata per individuare precocemente le stenosi, migliorando la qualità di vita del paziente. L’occlusione della fistola, spesso rilevata nel giorno stesso della emodialisi, costringe infatti i medici a intervenire d’urgenza con l’inserimento di un catetere temporaneo e a pianificare un nuovo intervento chirurgico per la creazione di un accesso vascolare alternativo per il trattamento. Nonostante le linee guida raccomandino un monitoraggio regolare delle fistole, mancano ad oggi metodi veloci, oggettivi ed economici per effettuare questo controllo in modo continuativo, e individuare in tempo utile le fistole a rischio di fallimento, intervenendo per salvarle prima della loro completa chiusura. Con l’obiettivo di colmare questa lacuna, lo studio ha utilizzato un fonendoscopio elettronico per l’analisi quantitativa dei suoni emessi dalle fistole, una tecnica che sfrutta le variazioni di frequenza e intensità del suono per individuare segni di disfunzione. I ricercatori hanno monitorato per un anno sei pazienti con fistole nell’avambraccio sottoposti a emodialisi all’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo, registrando i suoni prodotti dalle loro fistole e correlando questi dati con misurazioni ecografiche del flusso sanguigno e simulazioni di fluidodinamica computazionale. “Abbiamo dimostrato che il suono fornisce un’indicazione indiretta del flusso di sangue che scorre nella fistola, ed è quindi indicativo della sua funzionalità. Infatti, i suoni provenienti dalle fistole con flusso disturbato, contraddistinte da vortici e ricircoli sanguigni, mostravano frequenze elevate (500-700 Hz), mentre in quelle con flusso regolare e minori segni di stress sulla parete vascolare, i suoni erano caratterizzati principalmente da frequenze basse (100-250 Hz) – spiegano Sofia Poloni e Michela Bozzetto, responsabili della ricerca presso il laboratorio di Medical Imaging del Mario Negri Bergamo – L’obiettivo a lungo tendere è che questo dispositivo diventi uno strumento di controllo utilizzabile dal paziente stesso”.
“Questo approccio, che unisce l’ascolto clinico a un’analisi quantitativa tramite un codice appositamente sviluppato dai ricercatori del Mario Negri, rappresenta un metodo affidabile, non invasivo e rapido per monitorare la funzionalità delle fistole”, commenta Carmela Condemi, Responsabile dell’Unità di Dialisi dell’ASST Papa Giovanni XXIII. “Questo permetterà a qualsiasi operatore di identificare tempestivamente le fistole a rischio di stenosi e intervenire prima che diventino inutilizzabili. Se adottato su larga scala, potrebbe quindi prevenire complicazioni anche gravi nei pazienti sottoposti a emodialisi, migliorare la qualità di vita dei pazienti e ottimizzare la gestione delle risorse nei centri dialisi, oltre a ridurre i costi legati a interventi chirurgici urgenti”, conclude Condemi. Fonte primaria: www.insalutenews.it
l'articolo pubblicato sulla rivista scientifica Annals of Biomedical Engineering
|
|||||||
08 FEBBRAIO AL VIA IN ITALIA UN PROGETTO PER GLI XENOTRAPIANTI DA MAIALE A UOMO
|
|||||||
05 FEBBRAIO ALL’OSPEDALE DI COLLEFERRO PROSSIMA ATTIVAZIONE DELLA DEGENZA NEFROLOGICA
Questa mattina il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, con il direttore generale della ASL Roma 5, Silvia Cavalli, hanno inaugurato la risonanza magnetica la prima pubblica del territorio. Nel comunicato si legge “L’ospedale di Colleferro potrà inoltre contare sulla prossima attivazione del reparto di Nefrologia, in linea con la programmazione della Rete ospedaliera 2024-2026. Servizi essenziali che saranno attivati propedeuticamente con il reclutamento delle mille unità di personale sanitario autorizzato dalla Regione Lazio, comprese le stabilizzazioni.” Degenza nefrologica programmata e attesa da anni per la quale tante volte l’Associazione chiesto l’attivazione. Speriamo che questa sia la volta buona. Foto dal sito della ASL Roma 5
|
|||||||
03 FEBBRAIO XENOTRAPIANTO DI RENE STATI UNITI AVVIO DI UN TRIAL SUI MAIALI GENETICAMENTE MODIFICATI
|
|||||||
03 FEBBRAIO RIPRENDE L’ATTIVITA’ DI VOLONTARIATO DELLE ASSOCIAZIONI A VITERBO CON IL CONCORSO “DONARE PER DONARSI”
|
|||||||
25 GENNAIO NUOVO XENOTRAPIANTO DI RENE A BOSTON
|
|||||||
13 GENNAIO DONAZIONE E TRAPIANTI 2024 I DATI PRELIMINARI PRESENTATI QUESTA MATTINA
Nell’anno da poco concluso l’attività della Rete trapiantologica italiana ha registrato i numeri più alti mai realizzati sia per gli organi che per le cellule staminali emopoietiche. I dati sono stati presentati dal Ministro della Salute Orazio Schillaci e dal direttore del Centro nazionale trapianti Giuseppe Feltrin. All’evento è intervenuto anche il presidente dell’Istituto superiore di sanità Rocco Bellantone. Le donazioni di organi continuano a crescere: nel 2024 sono state 2.110 quelle effettivamente realizzate (+2,7% sul 2023), a partire da 3.192 segnalazioni di potenziali donatori arrivate dalle rianimazioni (+3,2%). Grazie a questi numeri è stato possibile realizzare ben 4.692 trapianti, 226 in più rispetto allo scorso anno (+5,1%). Il tasso nazionale di donazione è salito a 30,2 donatori per milione di persone (pmp): è la prima volta che in Italia si supera quota 30, un livello che colloca il nostro Paese ai primi posti europei per donazioni di organi. Le regioni con il tasso più elevato si confermano Toscana (49,4 donatori pmp), Emilia-Romagna (45,5) e Veneto (44,7). È da registrare la crescita dei tassi delle regioni meridionali (Sicilia +5,7, Campania +3,1, Calabria +2,7): un dato che evidenzia i primi risultati di un processo di riduzione del divario tra Nord e Sud avviato dal CNT in questo ambito. Per quanto riguarda i trapianti, sono stati quelli di cuore (+13%) e di rene (+6,6%) a crescere di più. I trapianti di rene sono stati complessivamente 2.393 (149 in più rispetto allo scorso anno), quelli di cuore 418 (nel 2023 erano stati 370). In aumento anche i trapianti di fegato 1.732 (+1,8%), in lieve calo quelli di polmone (passati da 188 a 174), stabili quelli di pancreas (36). Complessivamente l’Italia è salita in un anno da 69,2 a 75,5 trapianti ogni milione di persone, il livello più elevato di sempre: tra le regioni è il Veneto ad aver raggiunto il tasso più alto (130,5 trapianti pmp), seguito da Piemonte (115,1), Friuli-Venezia Giulia (104,3) ed Emilia-Romagna (100,1). Anche per quanto riguarda i trapianti si evidenzia un aumento dei tassi nelle regioni del Sud: la Sicilia è passata da 41,8 a 63,8 trapianti pmp (+22), e sono cresciute Puglia (+6,5), Campania (+5,8) e Calabria (+1,7). Tra gli elementi trainanti dell’aumento dell’attività di donazione e trapianto di organi c’è la crescita esponenziale della donazione a cuore fermo (donation after cardiac death, DCD), ovvero quella da pazienti la cui morte viene accertata dopo un arresto cardiaco di almeno 20 minuti: le segnalazioni di questa tipologia di donatori sono salite in un anno del 29,4%, portando le donazioni effettive a quota 276 (+30,8%) e i trapianti conseguenti a 621 (+39,9% rispetto al 2023). I centri ospedalieri che effettuano questo tipo di donazione sono attualmente 85, mentre dodici mesi fa erano 72. Nel 2024 quelli da donazione a cuore fermo hanno rappresentato il 13,2% di tutti i trapianti realizzati: nel 2023 erano il 9,9%, due anni fa solo il 5,7%: un trend che evidenzia i miglioramenti raggiunti dalla rete trapiantologica sotto il profilo organizzativo e tecnologico. In un quadro complessivamente molto positivo, resiste il nodo rappresentato dai tassi di opposizione al prelievo degli organi. Nelle rianimazioni la percentuale di chi ha rifiutato la donazione nel 2024 è scesa a 29,3% (in lieve calo rispetto al 30,3% del 2023) ma è aumentato il numero di persone che all’atto del rilascio della carta d’identità elettronica ha scelto di registrare un “no” a un’eventuale donazione dopo la morte. Nel 2024 le dichiarazioni di volontà raccolte nelle anagrafi comunali sono state oltre 3,7 milioni: nel 36,3% dei casi i cittadini hanno optato per l’opposizione al prelievo degli organi, mentre nel restante 63,7% hanno dato il consenso (nel 2023 i “sì” erano stati invece il 68,5%). In questo momento nel Sistema informativo trapianti sono presenti 21,4 milioni di dichiarazioni di volontà: 15 milioni di consensi e 6,4 milioni di opposizioni. Per rafforzare la cultura della donazione, nel 2025 il Ministero della Salute e il Centro nazionale trapianti metteranno in campo una serie di azioni a sostegno della campagna nazionale di sensibilizzazione: tra le più significative, un’indagine conoscitiva sulle motivazioni che portano i cittadini alla scelta di diventare o meno donatori di organi e alcune iniziative di comunicazione mirate ai più giovani (che, secondo i dati, insieme agli over 60 manifestano una minore propensione alla donazione). [TRATTO DAL COMUNICATO STAMPA N. 1/2025] SCARICA IL REPORT 2024
|
|||||||
7 GENNAIO 2025 REGIONE LAZIO CONTRIBUTI EROGATI PER LA DIALISI DOMICILIARE (DCA 441/2014)
La Regione del Lazio, ha definito che la ASL di residenza corrisponde un contributo annuo, rivalutabile in base al tasso di inflazione programmato, diversificato a seconda che si effettui l’emodialisi, o la Dialisi Peritoneale Automatizzata (APD), o la Dialisi Peritoneale Manuale (CAPD). Per l’anno 2023 erogato nel 2024 il contributo è:
Il contributo è corrisposto sulla base a domanda dell'assistito da presentare ad inizio anno solare al distretto di residenza ufficio rimborsi per la dialisi o al protocollo a seconda dell’organizzazione interna, corredata di certificazione del Centro dialisi attestante il trattamento domiciliare dal ….. Il contributo viene erogato con cadenza annuale, in dodicesimi, secondo i mesi di trattamento certificati durante l'anno solare precedente. Hanno diritto ai contributi gli stranieri sia comunitari che extracomunitari residenti nella Regione Lazio in regola con la documentazione di soggiorno.
|
|||||||
31 DICEMBRE 2024 TABELLA RIASSUNTIVA DELLE TARIFFE DELLA DIALISI E CODICI CON L'ENTRATA IN VIGORE DEL NOMENCLATORE DAL 30 DICEMBRE 2024 - REGIONE LAZIO AGGIORNATA 28 GENNAIO 2025
|
|||||||
31 DICEMBRE 2024 IL TAR DEL LAZIO PRIMA SOSPENDE IL DECRETO PER L’APPLICAZIONE DEL NOMENCLATORE CON IL NUOVI LEA, POI LO LASCIA FINO ALLA TRATTAZIONE IN CAMERA COLLEGIALE DEL 28 GENNAIO 2025
|
|||||||
vai all'archivio news |