31 DICEMBRE 2010:
TRAPIANTI, MORTO IL PRIMO DONATORE DI UN
ORGANO
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Ronald e Richard Herrick |
Londra, ha condotto una vita senza problemi
legati alla donazione ed è morto all'età di
79 anni Ronald Lee Herrick, la prima persona
che ha salvato la vita a un'altra persona
donando un proprio organo. L'uomo che ha
donato un rene a suo fratello
Richard
gemello monozigote 56 anni fa nel primo
trapianto al mondo di organo che ha avuto
successo è deceduto negli Stati Uniti.
Ronald Lee Herrick si è spento a Centro di
Riabilitazione di Augusta, un ospedale nel
Maine, nel New England, in seguito a una
serie di complicanze seguite da un
intervento chirurgico al cuore nel mese di
ottobre, come ha riferito sua moglie al
quotidiano britannico Guardian di ieri.
Ronald ha donato un rene al suo gemello
Richard affetto da insufficienza renale
(avevano 23 anni), in un'operazione
pionieristica che
durò 5 ore e mezza
effettuata il 23
dicembre 1954. L'intervento chirurgico è
stato un successo. Ha mantenuto in vita il
fratello per otto anni e fu il primo
trapianto di organo riuscito, secondo la
United Network for Organ Sharing.
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Joseph Murray |
Il team dei medici che
hanno effettuato l’intervento è stato
guidato dal Professor Joseph Murray che
insieme al Professor
Donnall Thomas
ricevettero
nel 1990 il premio Nobel per la Medicina,
“per le scoperte riguardanti i trapianti di
cellule e organi nel trattamento delle
patologie umane”. L'operazione dimostrò che
i trapianti erano possibili e ha portato a
migliaia di altri trapianti di rene di
successo, e dopo ha portato al trapianto di
altri organi. Prima dell'operazione di
Ronald Lee Herrick erano stati tentati 2
trapianti di rene a Kiev e Parigi senza
successo, ha detto Murray, che ha
successivamente effettuato altri 18
trapianti tra gemelli identici monozigoti.
"Questa operazione ha ringiovanito l'intero
campo dei trapianti", ha detto Murray, 91
anni, che vive a Wellesley, nel
Massachusetts. "C'erano altre persone che
studiavano i trapianti in quattro o cinque
paesi diversi, ma il fatto che ha funzionato
così bene con i gemelli identici è stato uno
stimolo enorme". La notizia nella sua
tristezza, ci da la possibilità di ricordare
un grande evento della medicina dei
trapianti, ma soprattutto ci fa riflettere
sulla possibilità della donazione di organi
da vivente. |
28 DICEMBRE 2010:
REGIONE LAZIO PRIMO EFFETTO OPERATIVO DEL
PIANO DI RIENTRO, CHIUDE LA DEGENZA
NEFROLOGICA ALL'OSPEDALE GRASSI DI OSTIA
(scarica l'articolo)
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13 DICEMBRE 2010: DONAZIONE DI ORGANI E
TESSUTI, NASCE IL GRUPPO CONSILIARE DEL
COMUNE DI VITERBO
Con
una cerimonia a Palazzo dei Priori è stato
istituito ufficialmente il primo Gruppo
consiliare dei donatori di organi e tessuti
del Comune di Viterbo. Un’iniziativa,
questa, intrapresa alcuni mesi fa dal
consigliere comunale Mario Quintarelli e a
cui hanno aderito 27 componenti dell’organo
rappresentativo viterbese, con il sostegno
convinto del sindaco di Viterbo, Giulio
Marini. Ed è proprio al primo cittadino
della città dei papi che il Direttore
Generale della ASL Adolfo Pipino ha
consegnato lo stendardo identificativo del
gruppo che sancisce l’inizio delle attività
di sensibilizzazione e di promozione del
messaggio della donazione di organi e
tessuti alla comunità locale. Alla cerimonia
sono intervenuti: il coordinatore locale
Donazione organi e tessuti (Dot), Fernando
Ricci con il coordinamento Rosella
Ceccantoni e Stefania Stefani,
l’Associazione Malati di reni Onlus,
il direttore
sanitario dell'ospedale cittadino, Giuseppe
Cimarello
“L’iniziativa
ha commentato Fernando Ricci – ha un valore
significativo perché, tramite l’istituzione
di un gruppo donatori organi e tessuti, il
Consiglio comunale Viterbese offre un
esempio da seguire a tutta la cittadinanza
su un tema di stringente attualità e di
rilevante importanza sociale." Durante la
cerimonia, il Sindaco Marini ha confermato
che la giunta si sta adoperando per
intitolare una strada ai donatori di organi
e tessuti, così come deliberato dal
Consiglio Comunale.
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8 DICEMBRE 2010: ALESSANDRO NANNI COSTA "NEL
2010 I TRAPIANTI DIMINUITI DEL 7,1%
Nel 2010 in Italia si è registrata una
diminuzione del numero dei donatori d'organo
utilizzati, un calo che si attesta attorno
al 7,1%. Secondo i dati preliminari al 31
ottobre, questi sono infatti passati dai
1.167 del 2009 ai 1.085 dell'anno in corso.
«Le cause principali di tale flessione -
spiega Alessandro Nanni Costa, direttore del
Centro nazionale trapianti (Cnt), in
un'intervista rilasciata al programma
'Formato Famiglia' della rete TV Sat 2000 -
sono due: da un lato si è riscontrato negli
ultimi 5 anni un aumento dell'età media dei
donatori, passata da 50 a 55 anni,
dall'altro si è registrata la diminuzione
del numero dei decessi di pazienti
cerebrolesi, passati da 5.572 nel 2009 a
2.388 nei primi 6 mesi del 2010, che
equivale, secondo i dati in proiezione a
fine anno, ad una riduzione del 13,6%». «La
diminuzione del numero dei decessi di
pazienti cerebrolesi -afferma Nanni Costa-,
è da interpretare in un quadro più ampio che
prenda in considerazione il rapporto
esistente tra il numero complessivo degli
accertamenti di morte cerebrale effettuati
nelle rianimazioni (2.257 nel 2009, a fronte
di 1.057 nel primo semestre 2010) e il
totale dei decessi in seguito a lesioni
cerebrali. "Stando ai dati preliminari al 30
giugno 2010 - spiega il numero uno del Cnt -
tale rapporto è aumentato di 4 punti
percentuali, passando dal 40,5% nel 2009 al
44,3% nei primi 6 mesi del 2010. Dunque, se
è indubbio che sono diminuiti i decessi in
seguito a lesioni cerebrali - precisa - è
altrettanto vero che la Rete nazionale
trapianti (Rnt) è stata in grado di
rispondere in modo incisivo a tale calo,
limitando gli effetti negativi sul sistema
delle donazioni». Ma secondo Nanni Costa,
"le cause dell'arresto del trend positivo
delle donazioni sono diverse e, data la
complessità del processo di donazione e
trapianto che coinvolge molteplici settori
della sanità, devono essere rintracciate sia
a livello strutturale-organizzativo sia a
livello tecnico". Dalla esperienza
accumulata dalla rete trapiantologica negli
ultimi 10 anni, si evince che la partita
sulla donazione si gioca spesso nelle
rianimazioni: è provato che la non
opposizione dipende anche dalla corretta
impostazione del rapporto instaurato con la
famiglia del potenziale donatore.
L'affidabilità, la serietà e la trasparenza
della struttura, come la certezza che il
paziente sia stato curato al meglio, passano
attraverso una gestione corretta della
relazione. «Il Centro nazionale trapianti -
spiega il presidente - si impegna con
costanza da anni nella programmazione di una
serie di interventi di formazione dedicati a
tutte le figure sanitarie coinvolte nel
processo di donazione (medici di
rianimazione, infermieri di rianimazione e
coordinatori alla donazione), dedicando
maggiore attenzione a promuovere le
competenze del personale finalizzate ad una
corretta gestione della relazione con la
famiglia». «Sarebbero necessari - aggiunge -
anche interventi strutturali che diano un
maggiore riconoscimento alla figura del
coordinatore locale. Accanto a questi
interventi, sarebbe importante diffondere e
standardizzare i programmi organo-specifici
a livello nazionale che il Cnt ha definito
da anni e che, proprio nel 2010, con i
programmi di fegato e polmone sono stati
completati». adnkronos 03 dicembre 2010
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4 DICEMBRE 2010:
REGIONE LAZIO, RIPRISTINATA L'EROGAZIONE
DEGLI ALIMENTI APROTEICI
La Giunta
Regionale del Lazio nella seduta di oggi
pomeriggio ha approvato la delibera n. 570
per ripristinare l'erogazione degli alimenti
aproteici
persone che
hanno una insufficienza renale grave,
sospesa venerdì scorso per il superamento
del finanziamento di 3 milioni di euro
previsto per il 2010. Infatti a fronte di
circa 2.000 persone che dalle statistiche
erano previste si è arrivati ad oltre 5.000.
Nella delibera la Giunta Regionale si
impegna a rifinanziare il capitolo di spesa
H41530 con il bilancio 2011, che la giunta
ha definito oggi. Ancora una volta il
problema degli alimenti aproteici è stato
seguito da noi con Cittadinanzattiva e
congiuntamente abbiamo emanato il comunicato
stampa:
"L’assessore
alle Politiche Sociali Aldo Forte ha
mantenuto l’impegno assunto con le
associazioni Cittadinanzattiva e Malati di
Reni. Con la delibera approvata oggi, la
Giunta Regionale finanzia l’erogazione per
il mese di dicembre, ma soprattutto finanzia
l’erogazione per il 2001. Soddisfatti
Giuseppe Scaramuzza e Roberto Costanzi
segreteri rispettivamente delle associazioni
Cittadinanzattiva e Malati di Reni che per
tutta la settimana hanno seguito
costantemente la vicenda, “Con questo atto
si contribuisce al risparmio della spesa
sanitaria regionale, infatti il mantenimento
di una persona a dieta aproteica costa
120,00 al mese, se la stessa persona inizia
la dialisi un mese prima la Regione spende
2.500,00 euro, ci auguriamo che l’esempio
della Regione Lazio venga seguito dalle
regioni che per motivi di rientro del debito
sanitario hanno sospeso l’erogazione dei
prodotti in quanto non previsti dal Livelli
Essenziali di Assistenza”.
(scarica il testo
della delibera)
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26 NOVEMBRE 2010:
REGIONE CAMPANIA NIENTE EROGAZIONE PRODOTTI
APROTEICI, IL CONSIGLIO DI STATO DA RAGIONE
ALLA REGIONE E CANCELLA L'ORDINANZA DEL TAR
Senza fine la
vicenda dell'erogazione dei prodotti
aproteici in Campania.
L'ordinanza del TAR Campania che ne
ripristinava l'erogazione a seguito del
ricorso delle associazioni ANERC e
Cittadinanzattiva, contro il
decreto del commissario ad acta n. 17 del
24/3/2010 è stata respinta dal Consiglio
di Stato, quindi viene di nuovo interrotta
l'erogazione gratuita a carico del SSR. Il
Consiglio di Stato ha
ritenuto che
il decreto impugnato in primo grado,
concernente la sospensione della erogazione
a carico del Servizio Sanitario Regionale di
prodotti dietetici aproteici, è legale in
quanto i prodotti non rientrano tra i
livelli essenziali di assistenza, ma
soprattutto perché la Regione Campania è in
presenza di inderogabili esigenze di
riequilibrio della spesa sanitaria. Questa
ordinanza rinvia, quindi, al Governo l'onere
di decidere emanando i nuovi Livelli
Essenziali di Assistenza. Ogni commento è
superfluo, meglio spendere di più per
erogare la dialisi che conservare la
funzionalità renale.
(scarica l'ordinanza
8730/2010 del Consiglio di Stato)
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25 NOVEMBRE 2010:
REGIONE LAZIO DECRETO DEL COMMISSARIO AD
ACTA 90 DEL 10 NOVEMBRE, REQUISITI MINIMI
AUTORIZZATIVI PER L'ESERCIZIO DELLE
ATTIVITA' SANITARIE E SOCIO SANITARIE"
Andrà presto
in pensione la DGR 1650/1995 che dettò per
la prima volta i requisiti dei centri di
emodialisi ambulatoriali nel Lazio. Con il
decreto 90 si è entrati nella fase finale
per l'accreditamento delle strutture
sanitarie e socio sanitarie, che dovrebbe
concludersi nei primi mesi del prossimo
anno. Nell'allegato 1 del decreto vengono
enunciati i requisiti minimi per
l'autorizzazione all'esercizio di tutte le
strutture di nefrologia e dialisi (pubbliche
e private. Per quanto riguarda i centri di
emodialisi ambulatoriale, i requisiti
vengono rimodulati sulla base della DGR
424/2006 elaborata dalla Commissione
Regionale di Vigilanza sull'emodialisi, con
alcune modifiche sostanziali riguardanti il
personale e il numero dei reni artificiali
disponibili nei centri:
1) cambia il
calcolo dei monitor disponibili nel centro
di emodialisi che passa da 1,3 per posto
dialisi a 1 per posto dialisi più per la
riserva 1 monitor ogni 5 posti dialisi;
2) durante il
turno di emodialisi viene ridotta la
presenza dei medici da 1 ogni 8 pazienti per
turno, proposto con la 424/2006 a 1 ogni 10
pazienti per turno, contro 1 a 6 di oggi, di
fatto il personale medico viene dimezzato;
3) durante il
turno di emodialisi viene confermata la
presenta di 1 infermiere ogni 4 pazienti;
4) durante le
ore di attività viene ridotta la presenza
del personale ausiliario da 1 ogni 10
pazienti per turno a 1 ogni 12 pazienti per
turno, più uno fino ad ulteriori 12;
5) viene
previsto in tutti i centri di emodialisi la
figura del medico di riferimento per il
percorso di immissione in lista di attesa
per il trapianto di rene collegato
funzionalmente con il Centro di Riferimento
Regionale di Nefrologia e Dialisi competente
per territorio.
Le modifiche
apportate dagli uffici regionali, ai
requisiti fanno pensare a tentativi per
ridurre i costi di gestione dei centri di
emodialisi ambulatoriale, lasciando come
erano i punti controversi del precedente
testo del 2006 varie volte discussi, (es. il
futuro dei medici non nefrologi che in
mancanza degli specialisti, da anni lavorano
nei centri di emodialisi privati
accreditati). Riporta altresì parti
riguardanti i confort e le garanzie per i
pazienti elaborate dalla Commissione
Regionale di Vigilanza, che ci auguriamo
vengano lette e soprattutto applicate.
(scarica
il decreto
completo in formato zip)
(scarica la parte
riguardante la dialisi dell'ALL. 1 PDF)
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24 NOVEMBRE 2010:
L'ASSEMBLEA DI ROMA CAPITALE - PUBBLICATA LA
DELIBERA 19 DELL'8 NOVEMBRE CHE DARA' LA
POSSIBILITA' DI INSERIRE LA VOLONTA' ALLA
DONAZIONE NEL DOCUMENTO DI IDENTITA'.
L'Assemblea di Roma Capitale, con la
delibera 19 dell’8 novembre scorso, ha dato
indirizzo al sindaco e alla giunta comunale
di operare al fine di attivate le
convenzioni con le Asl affinché il cittadino
maggiorenne, nel momento di chiedere il
rilascio della carta di identità presso gli
uffici dell’Anagrafe, possa manifestare la
volontà di donazione di organi e tessuti,
che verrà poi inviata dal Comune alle Asl.
Quando la deliberazione diventerà operativa,
tra i dati anagrafici del cittadino stampati
sulla carta d’identità, potrà comparire
anche la dicitura “donatore di organi e
tessuti”. La proposta, che ha come primo
firmatario il consigliere Paolo Masini,
nasce con l’obiettivo di promuovere la
sensibilizzazione alla donazione degli
organi e di permettere una “più rapida
individuazione dei donatori e snellisce
l’iter nei casi di somma urgenza”. Per
quanto ne sappiamo Roma è il primo comune
d’Italia che cerca di applicare il decreto
del ministero della Salute dell’11 marzo
2008 sulla donazione prevedendo che le
dichiarazioni di volontà potessero essere
rese anche ai Comuni previa convenzione, per
quanto riguarda Roma con le 5 ASL del
territorio. Il testo della delibera
sottolinea che la volontà “potrà essere
revocata dal cittadino in qualsiasi momento.
Sicuramente è un atto di grande valore
sociale, ma come concretamente ha spiegato
l’ufficio stampa del Consiglio, è ora
all’esame degli uffici competenti per
verificare la compatibilità con la normativa
in materia. Seguiremo gli sviluppi.
(scarica la delibera
19)
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16 NOVEMBRE 2010: LA REGIONE CAMPANIA FA
MARCIA INDIETRO, NESSUN TICKET SULLA
DIALISI
L'ANERC Associazione
Nefropatici Emodializzati Regione Campania,
associazione aderente al Forum Nazionale,
non è rimasta a guardare quando il 27
settembre scorso con un decreto del
Commissario ad Acta riferito alla
compartecipazione alla spesa sanitaria ha
introdotto il ticket per le persone in
dialisi. E alla fine hanno ottenuto il
risultato. Infatti con il decreto n. 67 del
4 novembre scorso, il commissario
straordinario adducendo la motivazione "E'
necessario correggere alcuni errori
materiali contenuti nei decreti ....." ha
cancellato ogni ticket.
(scarica
il decreto 67)
Ma il problema della
compartecipazione alla spesa sanitaria resta
una spada sulla nostra testa, sempre oggi,
apprendiamo da dall'agenzia ASCA che di
ticket alle persone in dialisi se ne è
parlato con una interrogazione nel Consiglio
Regionale dell'Abruzzo.
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9 NOVEMBRE
2010: TERNI QUINDICI ANNI DI DIALISI E DUE
TRAPIANTI.
IL SOGNO SI
AVVERA: E'
DIVENTATA MAMMA
Da Il Messaggero.it
TERNI (8 novembre) - Ha dovuto sottoporsi a
15 anni di dialisi e a numerosi interventi
chirurgici, tra cui due trapianti di rene,
ma nonostante la malattia è riuscita a far
nascere una bambina: è la storia di una
donna di 43 anni di origine milanese a lungo
curata presso il reparto di nefrologia e
dialisi dell'ospedale di Terni. Il parto,
cesareo, è avvenuto il 20 agosto scorso
presso la clinica Mangiagalli di Milano dove
è venuta alla luce la piccola Benedetta. A
tre mesi di distanza madre e figlia godono
di ottima salute, come ora ha reso noto
l'azienda ospedaliera ternana.
La vicenda della neomamma iniziò nel
novembre del 1972 quando i medici
dell'ospedale di Terni le diagnosticarono
una nefrite acuta. Malattia tanto grave che
nel 1981 la donna cominciò la dialisi. Tre
anni dopo a Innsbruck venne quindi
sottoposta a un trapianto di rene ma dopo
qualche mese, a causa di una varicella, le
cure antirigetto furono sospese e la
paziente tornò in dialisi a Terni. L'anno
successivo, sempre presso l' Azienda
ospedaliera ternana, le venne espiantato il
rene precedentemente trapiantato ma ormai
inservibile. Nell'agosto del 1998 il
trapianto di un nuovo organo al Niguarda di
Milano. Poi nel dicembre 2009 la gravidanza
conclusasi con successo ad agosto.
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1 NOVEMBRE 2010: RISARCITE LE PERSONE
CONTAGIATE CON IL VIRUS DELL'EPATITE C AL
CENTRO DIALISI DI APRILIA
Ricordiamo
la vicenda, nel 2005 13 persone in
trattamento dialitico presso il centro
dialisi ambulatoriale privato – accreditato
di Aprilia contrassero il virus dell’epatite
C. La commissione medica della ASL di Latina
e i NAS, certificarono, nei mesi successivi,
che si trattò di un errore degli operatori,
determinato dall’uso di flaconi multidose di
eparina. La determinatezza dell’Associazione
verso le istituzioni fece si che il centro
non venisse immediatamente chiuso e le
persone trasferite presso altri centri
dialisi. Le persone interessate, supportate
dall’Associazione Malati di Reni, si
rivolsero ad uno studio legale per chiedere
il risarcimento dei danni subiti.
Dopo 5 anni
di attesa la vicenda può definirsi conclusa.
Infatti, grazie alle iniziative della
magistratura di Latina che ha indagato 4
operatori per lesioni personali, ma
soprattutto alla determinazione
dell’avvocato Giovanni Cozzo, si è raggiunto
un compromesso con l’assicurazione del
centro dialisi, per un equo risarcimento
economico delle persone interessate. Nel
totale la somma erogata sfiora il milione
d’euro.
Per quanto ne
sappiamo, è la prima in Italia che
l’assicurazione di un centro dialisi giunge
a un compromesso per il danno collettivo
subito dai pazienti. La costanza
dell'Associazione nel seguire gli sviluppi e
la determinazione dello studio Cozzo ha
fatto si che questo risultato venisse
raggiunto.
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20 OTTOBRE 2010:
PIANO DI RIENTRO
SANITARIO, MEDICI E ASSOCIAZIONI SCRIVONO AL
PRESIDENTE POLVERINI
Una lettera dagli intenti
positivi con la disponibilità alla
collaborazione, è il senso di quanto scritto
da medici e associazioni alla Presidente
Polverini, in merito al piano di rientro,
per la parte che riguarda la nefrologia,
dialisi, donazione e trapianto. Si
sottolineano, altresì, i punti che vanno
approfonditi e che sono ritenuti di "grande
rilevanza". Tra questi le problematiche
socio sanitarie legate ai finanziamenti e
aspetti normativi per gli alimenti aproteici,
i trasporti da e per i centri dialisi, i
contributi per le spese di trapianto, i
finanziamenti per le campagne di donazione e
i ricoveri in istituti di riabilitazione con
dialisi.
Il
Collegio dei Primari Nefrologi della Regione
Lazio, unitamente ai membri della
Commissione Regionale di Vigilanza per la
Nefrologia e Dialisi, alle Associazioni dei
Pazienti (Associazione Malati di Reni,
Associazione Nazionale Emodializzati) ed ai
delegati regionali della Società Italiana
di
Nefrologia, ha esaminato il Piano di
Riorganizzazione della Rete Ospedaliera
recentemente proposto.
All’unanimità, si è preso
atto della sensibilità dimostrata nei
confronti della disciplina nefrologica che
si è concretizzata nella sostanziale
riconferma della dotazione di posti letto
ordinari di degenza e di Day Hospital e dei
letti tecnici per dialisi.
C’è comunque la
consapevolezza che il piano proposto non
poteva prendere in considerazione tutte le
problematiche riguardanti la
riorganizzazione della Rete di Nefrologia,
Dialisi e Trapianto, per le quali gli
scriventi si propongono a Lei per un parere
tecnico, nella fattispecie sui seguenti
punti a nostro avviso di grande rilevanza:
1. Definire i rapporti tra
centri di riferimento, centri ospedalieri,
UDD, centri accreditati, ecc;
2. Riorganizzare in maniera
adeguata i Centri Dialisi situati nelle
strutture soggette a riconversione
ospedaliera;
3. Individuare posti letto
tecnici per dialisi nelle aree di
Lungodegenza, Riabilitazione e RSA,
definendo al contempo le problematiche dei
DRG in tali situazioni;
4. Definire i carichi
assistenziali del personale sanitario di
nefrologia e dialisi indotti dalla
assistenza agli utenti con malattia renale
in area critica: Rianimazione UTIC, UTIPO,
Pronto Soccorso;
5. Rivalutare gli aspetti
socio-sanitari dei pazienti nefropatici:
finanziamenti e aspetti normativi per
l’erogazione degli alimenti aproteici,
trasporto da e per i centri dialisi, spese
sociali per il trapianto e campagne di
donazione.
Quanto sopra, viene proposto
alla S.V in attesa della riorganizzazione
della rete nefrodialitica e trapiantologica
della Regione Lazio per la quale siamo
disponibili ad offrire un contributo
tecnico.
Collegio Primari di
Nefrologia e Dialisi del Lazio Dr.
Piergiorgio Simeoni
Commissione Regionale di
Vigilanza per la Nefrologia e Dialisi Dr.
Massimo Morosetti
Associazione Malati di Reni
Segretario Generale Roberto Costanzi
Associazione Nazionale
Emodializzati Segretaria Regionale Lazio
Patrizia Danieli
Delegati Regionali Società
Italiana Nefrologia Dr. Pasquale Polito
(scarica la lettera)
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3 OTTOBRE 2010:
EVENTO SOLIDALE A MONTE SAN BIAGIO: 180
PRESENZE
Un successo,
l’evento solidale organizzato
dall’associazione presso il ristorante Le
Pantanelle di Monte San Biagio, rivolto a
soci e non, familiari, medici, infermieri
dei cinque centri del sud pontino: ospedali
Formia, Terracina, Priverno, UDD Monte San
Biagio, Diaverum Fondi. 180 presenze per
alcune ore di serenità e buona cucina, per
scambiarci opinioni, commenti, informazioni,
ricordandoci che nella sanità che cambia, è
indispensabile l’unione tra quanti vivono e
operano nel settore. Roberto Costanzi,
segretario dell'associazione, nel suo breve
intervento ha ricordato i problemi che si
stanno affrontando, le aspettative verso la
nuova amministrazione regionale che non deve
dimenticare i bisogni delle persone.
Unanimi i
commenti dei convenuti al termine
dell’evento,”occorre organizzarne di più per
conoscerci meglio e cementare i rapporti tra
associazione e territorio”. L’evento è stata
occasione per distribuire le locandine della
campagna per la prevenzione delle malattie
renali, affinché nei prossimi giorni vengano
portate all’attenzione dei medici di
famiglia per l’affissione negli studi.
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1 OTTOBRE 2010:
REGIONE LAZIO IL TESTO DEL DECRETO N. 80 PER
IL PIANO DI RIENTRO SANITARIO
Pubblichiamo
i decreti N. 80 e 81 che il presidente della
Giunta Regionale nella veste di Commissario
straordinario, Renata Polverini ha
presentato ieri al Governo al fine di
ottenere l’assenso per lo sblocco dei fondi
FAS risorse del (Fondo per le aree
sottoutilizzate), relative ai programmi di
interesse strategico regionale, a copertura
dei deficit del settore sanitario.
Abbiamo
letto il decreto con i 5 allegati con
particolare riferimento alla nefrologia
dialisi e trapianto di rene.
Premesso che
potremmo aver disatteso qualche passaggio.
Cerchiamo di dare un aiuto alla lettura
degli allegati, nelle parti che ci
riguardano:
Nell’allegato
B: Interventi di
riconversione/riqualificazione delle
strutture pubbliche oggetto della
riorganizzazione della rete ospedaliera
vengono
confermati tutti i centri dialisi
ambulatoriali negli ospedali oggetto di
riconversione per altre attività: Bracciano,
Subiaco, Montefiascone, Civitacastellana,
Magliano Sabina, Anagni, Alatri, Pontecorvo,
Sezze.
Nell’allegato C:
Gli
interventi di ridefinizione dei posti letto
per acuti e per la post acuzie;
si ricorda
che:
“In virtù
dell’accordo tra lo Spallanzani e l’Azienda
San Camillo Forlanini (nota n. 7235 del 13
ottobre 2009 del Direttore Sanitario del SCF
e del Direttore Sanitario dell’INIMI) i
posti letto di terapia intensiva dello
Spallanzani sono anche resi già disponibili
al S.Camillo Forlanini per il trattamento
dei ricoveri per trapianto.”
si afferma:
“Opportunità
di garantire la presenza dell’offerta in DH
<di nefrologia> (se esistente e con
numero non trascurabile di ricoveri) negli
ospedali sede di centro dialisi”
“Nefrologia
si prevedono, per quanto riguarda alcuni
ospedali:
-
l’accorpamento del reparto di
Civitacastellana a quello di Viterbo per
complessivi 6 posti letto ordinari e 2
diurni;
- la
rimodulazione dell’offerta del polo
Albano-Genzano, del S.Eugenio e di Frosinone
in reparti di 6 posti letto ordinari e 2
diurni;
- la
rimodulazione dell’offerta del polo
Anzio-Nettuno, di Civitavecchia e del Grassi
in reparti di 2 posti letto diurni;
-
l’attivazione di un reparto di 2 posti letto
diurni presso il S.Giovanni Addolorata”;
Nell’allegato D: Sintesi della
riorganizzazione dei posti letto delle
riconversioni e degli effetti delle reti per
singola struttura
Sono
riportate le schede tecniche riassuntive di
ogni struttura sanitaria regionale, con
indicati i posti letto di nefrologia
ordinari e di DH, nonché i centri dialisi.
Per quanto riguarda i centri dialisi, non
sono riportati i centri dialisi situati in
strutture ambulatoriali, mentre altri centri
non sono riportati forse per un errore
materiale, comunque da approfondire (Magliano
Sabina (ma è citato nell’allegato B); Nuova
Santa Teresa Viterbo (forse confusa con
Villa Rosa) Villa dei Pini di Anzio (forse
perché UDD dell’ospedale di Anzio)
Spallanzani (forse perché pertinente al S.
Camillo) la clinica Moscati (forse perché
pertinente al Policlinico Gemelli) la
clinica ICOT di Latina (forse perché UDD
dell’ospedale di Latina). Non sono riportati
gli ospedali del Bambino Gesù e Celio con
annesse nefrologie e dialisi.
Per quanto riguarda i posti letto di
nefrologia, per un aiuto alla lettura,
pubblichiamo una scheda riassuntiva di
quanto previsto nei singoli ospedali.
L’allegato E
Precisazioni, indirizzi e direttive
si
preannuncia un nuovo Piano Dialisi Regionale,
del quale, di fatto, si parla da mesi, si
legge inoltre:
“ STANDARD
DI POSTI LETTO NELLE STRUTTURE PUBBLICHE: 14
posti letto per le unità operative delle
discipline a bacino di utenza intermedio,
come individuate nel PSR, fatta eccezione:
1) per la
oftalmologia, otorinolaringoiatria,
oncologia, reumatologia e la nefrologia in
quanto caratterizzate da attività che
possono essere gestite attraverso forme di
assistenza alternative al ricovero,”
“Laddove
previste nel presente piano, le discipline
dotate di posti letto in numero inferiore
alla soglia dovranno essere aggregate alle
discipline di base delle quali eventualmente
costituiscono Unità Operative Semplici. Tale
previsione riguarda anche le discipline
oculistica, ORL, oncologia e nefrologia
qualora dotate di un numero di posti letto
ordinari inferiori a 4 e/o complessivi,
compresi quelli destinati a ricoveri diurni,
inferiori a 10.”
“Il numero
dei posti tecnici di dialisi, laddove è
previsto il servizio dialisi sarà
definitivamente individuato in apposito
piano dialisi regionale. La relativa
attività rientra nel setting ambulatoriale e
i posti non rientrano nello standard per
acuti. Comunque, laddove presenti l’UO di
nefrologia e il servizio dialisi, questi
costituiscono un’unica unità operativa.”
(scarica
i decreti con gli allegati a,b,c,d,e)
(scarica la scheda
riassuntiva dell'allegato d)
|
21 SETTEMBRE 2010:
AVVIATA LA CAMPAGNA PER LA PREVENZIONE DELLE
MALATTIE RENALI
|
(scarica
la locandina in formato PDF)
richiedi la locandina
assreni@tiscali.it
|
Realizzata con i fondi del 5 x 1000
pervenuti all'associazione, con gli
autorevoli Patrocini della Regione Lazio e
della Federazione Italiana del Rene, la
nuova locandina formato 50x70 "I nemici del
tuo rene" è stata spedita a tutti i Sindaci
del Lazio, ai Presidenti dei Municipi di
Roma, ai Direttori Generali delle ASL e
Aziende ospedaliere, ai Direttori Sanitari
dei presidi e ai Responsabili delle UO di
Nefrologia e dialisi. Dalle prime
comunicazioni ricevute, riscontriamo
interessamento nella diffusione della
locandina. Oggi le malattie renali sono
percepite come una emergenza sociale, la
diffusione della dialisi sul territorio fa
si che molte più persone ne sono a
conoscenza, resta però la difficoltà a
capirne per tempo la sintomatologia. La
nostra campagna tenta di dare un aiuto.
Molte copie della locandina sono disponibili
per quanti ce ne vorranno fare richiesta per
poterle affiggere sui luoghi di lavoro, o
comunque dove sostano delle persone in
attesa.
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16 SETTEMBRE 2010 -
RADIO VATICANA:
GLI ORGANI DI UN BIMBO PALESTINESE
SALVANO TRE ISRAELIANI
In Israele tre persone si sono salvate
grazie agli organi di un bambino morto in un
incidete. La notizia meriterebbe il giusto
risalto anche a leggerla così ma, assume
contorni ancora più significativi se si
considera che i tre beneficiari sono tutti
ebrei e il piccolo donatore è un
palestinese. Un gesto di grande amore e
solidarietà che squarcia la quotidianità di
una terra divisa dall’odio e dalla violenza.
Fatto sta che l’episodio, reso noto dal
quotidiano israeliano Yedioth Aharonot, è
stato subito rilanciato con grande
entusiasmo dal Consiglio rappresentativo
delle istituzioni ebraiche di Francia (Crif),
ricordando che i beneficiari dei trapianti,
eseguiti con successo, sono attualmente in
convalescenza. La possibilità di una nuova
vita è stata offerta dalla famiglia del
bambino palestinese che ha consentito
l’espianto del suo fegato e dei suoi
polmoni. Secondo l'agenzia Zenit, dopo
l'incidente, la famiglia del bambino, che
aveva tre anni, lo ha portato subito in un
ospedale locale. Da lì è stato trasferito
all'ospedale Hadassah Ein Karem di
Gerusalemme. Il piccolo ha ricevuto
assistenza e i medici hanno lottato per
salvargli la vita. E' rimasto ricoverato per
una settimana, ma il suo stato di salute ha
continuato a peggiorare e alla fine è morto
il primo settembre. I suoi genitori hanno
quindi acconsentito alla donazione degli
organi, che ha salvato la vita di tre
persone, tra cui un piccolo israeliano di
cinque anni che aveva urgentemente bisogno
di un trapianto di fegato. Il bambino è ora
ricoverato nell'unità di Terapia Intensiva
dell'ospedale Schneider e le sue condizioni
sono stabili. Parallelamente, è stato
trapiantato un polmone a una bambina di
sette anni e mezzo che soffriva di una
malattia polmonare. L'altro polmone è stato
trapiantato a un uomo di 55 anni. “Mio
figlio era giunto a uno stato tale che era
impossibile salvarlo”, ha dichiarato Moussa
Salhut, il padre del bambino palestinese
morto. “Siamo felici di vederlo rivivere in
altre persone, indipendentemente dal fatto
che siano arabe o ebree”, ha sottolineato.
“Quando si tratta di salvare una vita non
c'è differenza”, ha aggiunto. “Nella
tristezza della nostra perdita, siamo
contenti di aver potuto salvare delle vite”.
(M.G.)
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6 SETTEMBRE 2010: IN DIMINUZIONE I
TRAPIANTI D'ORGANO, I DATI PUBBLICATI DAL
CENTRO NAZIONALE TRAPIANTI
Si riducono nel primo semestre 2010 i
trapianti d'organo, le donazioni e aumentano
le opposizioni. Il dato emerge dal rapporto
del Centro nazionale trapianti appena
pubblicato sul sito del ministero della
Salute.
Secondo i dati, dopo che nel 2009 si era
registrato un aumento dei trapianti del 7,3%
circa rispetto al 2008, i primi sette mesi
del 2010 indicherebbero una diminuzione di
circa il 10,7% rispetto allo scorso anno e
un totale assoluto di interventi che
scenderebbe al di sotto di quelli registrati
dal 2004 in poi.
Per quanto riguarda i donatori, quelli
segnalati passano da 39 per milione di
persone (pmp) del 2009 a 36,8, i donatori
procurati da 22,7 pmp a 20,9, quelli
effettivi dal 21,3 a 19,4 e quelli
utilizzati da 19,6 a 18 pmp.
A livello regionale aumentano i donatori
utilizzati (ma di poco) in Abruzzo, Molise,
Calabria, Friuli, Piemonte, Valle d'Aosta e
Puglia, restano stazionari quelli della
Lombardia e i cali più vistosi si hanno
invece in Campania, Marche, Toscana, Umbria
e Veneto.
In sintonia con l'andamento non positivo, ad
aumentare è invece il numero delle
opposizioni al trapianto: erano il 30,4% nel
2009, sono il 39,9% nel 2010.
I pazienti in lista d'attesa sono nel 2010
9.453 e le iscrizioni alle liste 11.293. Il
maggior numero è per i trapianti di rene, il
minore per quelli di pancreas. E anche le
liste d'attesa sono in aumento rispetto agli
anni precedenti, tranne quella per il
trapianto di fegato che registra una
riduzione del 6% circa rispetto allo scorso
anno.
Tratto da Il Sole 24 Ore del 2 settembre
2010
NdR.
La Regione Lazio, non citata dall’articolo
del Sole 24 ore, è in linea con il calo
delle donazioni, seppur con percentuali
inferiori. Per quanto riguarda i donatori,
quelli segnalati passano da 42,8 per milione
di persone (pmp) del 2009 a 41, i donatori
procurati da 20,5 pmp a 16,8, quelli
effettivi dal 18,5 a 15,6 e quelli
utilizzati da 16 a 14,4 pmp. Leggermente in
controtendenza il numero delle opposizioni
alla donazione che passa dal 33,6 pmp del
2009 al 31,3 del 2010.
IL
RAPPORTO DEL CENTRO NAZIONALE TRAPIANTI
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17 AGOSTO 2010: REGIONE LAZIO, RESI NOTI I
PRIMI DATI SULL'UTILIZZO DEI PRODOTTI
APROTEICI
La
Direzione Servizi Sociali ha reso noti
tramite, il mensile che viene inviato alle
persone registrate nella newsletter, i primi
dati relativi all'utilizzo dei prodotti
aproteici dal primo marzo 2010, data di
entrata in vigore della delibera 103.
L'articolo dettagliato nei dati
epidemiologici è il frutto dell'impostazione
che la delibera ha dettato per il controllo
della spesa. L'articolo ci informa che sono
stati 2668 le persone con lo stadio
dell'Insufficienza Renale avanzato che hanno
richiesto il contributo, più di quanti
statisticamente ci si aspettava (circa
2000). Conferma la necessità di
salvaguardare la Nefrologia all'interno del
riordino della rete ospedaliera regionale.
Questi dati a nostro avviso, andrebbero
inseriti nel Registro Dialisi Lazio, in
collaborazione con L'Agenzia di Sanità
Pubblica.
(stampa
l'articolo)
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30 LUGLIO 2010: IL TAR DELLA CAMPANIA RIPRISTINA
L'EROGAZIONE DEI PRODOTTI APROTEICI
Il Tar
della Campania ha accolto con l’ordinanza n. 1645 del 29
luglio la richiesta di sospensiva
degli effetti del
Decreto commissariale n.17 del 24 marzo 2010, con il
quale si poneva interamente a carico dei nefropatici la
spesa da sostenere per la dieta aproteica. Il ricorso è il
risultato del lavoro svolto dall’Associazione Nefropatici
Emodializzati Regione Campania sostenuta dal Forum Nazionale
della Associazioni di Nefropatici Trapiantati e Volontariato
e Cittadinanzattiva. Il Giudice Amministrativo ha accolto le
tesi del ricorso sottoscritto da due persone in terapia con
difficoltà economiche, evidenziando come il decreto, nel
revocare il beneficio, non abbia tenuto conto delle persone
meno abbienti rischiando per ciò stesso di cagionare un
"danno grave ed irreparabile". Nel decreto si sarebbe dovuto
prevedere, in altri termini, un sistema articolato
nell'ambito del quale, in ragione delle condizioni di
reddito e di salute, la Regione doveva contribuire o meno
alla spesa per la dieta aproteica. I responsabili delle
associazioni incassano questa vittoria che ora dovrà essere
applicata dalla Regione, e pensano alla soluzione per tutta
l’Italia del problema, in quanto ciò accadrà solo quando
verranno emanati i nuovi L.E.A. (Livelli Essenziali di
Assistenza). Dopo il Lazio questa la seconda vittoria
ottenuta grazie alla collaborazione delle associazioni del
Forum Nazionale e Cittadinanzattiva, segno tangibile che
l'unità di intenti paga.
(scarica la sentenza)
L'intervento del
Forum Nazionale della Associazioni di Nefropatici
Trapiantati e Volontariato
La
vicenda Lazio
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28 LUGLIO 2010: PUBBLICATO IL DECRETO PER LE DONAZIONI
SAMARITANE E IL REGOLAMENTO ATTUATIVO DELLA LEGGE PER LE
DONAZIONI DA VIVENTE
E' stato pubblicato sulla
Gazzetta
Ufficiale
il
decreto
del ministro della Salute 16 aprile 2010 n. 116 su
«Regolamento per lo svolgimento delle attività di trapianto
di organi da donatore vivente».
Il decreto suddiviso in 3 parti recepisce e cosiddette
«donazioni samaritane» che avevano incassato a maggio il via
libera da parte del Consiglio superiore di Sanità. Definisce
le modalità per l'autorizzazione dei centri di trapianto.
Stabilisce il regolamento attuativo della Legge 458 del 1967
relativo agli aspetti lavorativi per i donatori e i
riceventi.
Nel Dm
viene delineato il ruolo centrale della «Commissione terza»,
estranea rispetto alla équipe trapiantologica, che ha il
compito di vigilare sulla correttezza dell'intera procedura
della donazione. Il pool di esperti dovrà verificare che i
riceventi e i potenziali donatori abbiano agito secondo i
principi del consenso informato, libero e consapevole;
prevenire i rischi di commercializzazione di organi o di
coercizione nella donazione.
Il
decreto in applicazione della Legge 458/67 stabilisce che il
candidato al trapianto e il potenziale donatore hanno
diritto ad assentarsi dal lavoro con permessi retribuiti per
l'effettuazione degli accertamenti e ricoveri certificati
come necessari sia nella fase di pre-prelievo, sia del
trapianto, sia nei casi di eventuali complicanze
post-operatorie anche a distanza di tempo dal trapianto.
Riportiamo due affermazioni relative ai due aspetti del
decreto:
il
Coordinatore Nazionale dei Trapianti Dr. Alessandro Nanni
Costa sulla donazione samaritana precisò durante una
conferenza stampa del 26 maggio: "Sui samaritani procederemo
con cautela. Non è scontato che chi supera il di esami
ottenga la conferma per la donazione".
L’onorevole Luciana Pedoto (PD) della Commissione Affari
Sociali della Camera che per mesi ha lavorato per tirare
fuori dal cassetto il regolamento per lo svolgimento delle
attività di trapianto di organi da donatore vivente della
legge 458 del 1967 e rendere così attuativo l’articolo 12
sugli aspetti giuslavoristici, ha dichiarato “Dal 1967 39
Governi e 12 legislature si sono alternati alla guida del
paese e, nel frattempo, la legge 458 è rimasta priva del
regolamento che invece da oggi le consente di tutelare e
garantire il posto di lavoro a chi coraggiosamente sceglie
questo grande gesto d’amore, la donazione”.
(scarica il testo del decreto)
|
27 LUGLIO 2010: CITTADINANZA ATTIVA SCRIVE ALL'AIFA
Il
IX Rapporto nazionale sulle Politiche della Cronicità dal
titolo “Malattie croniche e diritti: zona ad accesso
limitato”(http://www.cittadinanzattiva.it/cnamc-malati-cronici/ix-rapporto-cnamc.html)
fa il punto sulle difficoltà
che, ancora oggi, le persone con patologia cronica e rara
incontrano nel loro percorso diagnostico - terapeutico. Tra
le varie questioni analizzate dal Rapporto, quella
dell’assistenza farmaceutica risulta essere particolarmente
critica, ragion per cui Cittadinanzattiva, in particolare
attraverso il Coordinamento Nazionale delle Associazioni dei
Malati Cronici (CnAMC), del quale l’Associazione Malati di
Reni fa parte, e il Tribunale per i diritti del Malato, ha
deciso di chiedere formalmente all’Agenzia Italiana del
Farmaco (AIFA) di attivare al suo interno una Commissione
permanente, composta dalle Organizzazioni di tutela del
Diritto alla Salute e da esponenti dell’Agenzia, al fine di
garantire il coinvolgimento delle stesse Organizzazioni
nell’attività di definizione, implementazione e monitoraggio
della politica farmaceutica italiana.
(Leggi la lettera)
|
25 LUGLIO 2010: COMUNE
DI VITERBO: 23 CONSIGLIERI COMUNALI HANNO FIRMATO
L'ESPRESSIONE DI VOLONTÀ ALLA DONAZIONE DI ORGANI E TESSUTI
Tutti insieme, senza distinzioni di schieramento, hanno
deciso di compiere una scelta consapevole alla donazione di
organi e tessuti. Sono, infatti, ben 23 i consiglieri
comunali della Città di Viterbo che hanno firmato
l'espressione di volontà alla donazione nel corso
dell'ultima seduta del Consiglio che si è tenuta lunedì 19
luglio. Si tratta di un gesto lodevole ed esemplare che
conferma la sensibilità di Palazzo dei Priori a queste
tematiche. Un'attenzione che era stata già espressa nella
delibera consiliare n. 149 del 9 di luglio con la quale
era stata approvata la richiesta di intitolazione di una via
o una piazza ai donatori di organi e tessuti. Proprio in
quell'occasione, l'assise viterbese aveva ritenuto opportuno
compiere un ulteriore passo in avanti e di procedere alla
raccolta di volontà da parte dei consiglieri e degli
assessori. Per raggiungere tale obiettivo è stato coinvolto
il coordinamento Dot (Donazione organi e tessuti) della Ausl
di Viterbo che, in accordo con le associazioni di
volontariato del settore, si è reso disponibile a
partecipare alla seduta di lunedì scorso, registrando le
espressioni di volontà della quasi unanimità dei presenti.
Questo passaggio, di fattiva e simbolica importanza, renderà
possibile l'istituzione di un gruppo consiliare di donatori
di organi e tessuti in Viterbo, con il preciso obiettivo di
sensibilizzare in tal senso tutte le amministrazioni
comunali del Lazio. Promotore dell'iniziativa è stato il
consigliere comunale, e membro del coordinamento Dot, Mario
Quintarelli. "Penso che possiamo essere tutti orgogliosi -
spiega - dell'esempio che abbiamo dato alla città.
Ringrazio, in particolar modo,
il sindaco di Viterbo Giulio Marini, al quale abbiamo
consegnato la tessera di iscrizione, in quanto già aveva
espresso la propria volontà in occasione della chiusura del
secondo torneo di calcetto organizzato dalla Ausl di
Viterbo, "Un donatore moltiplica la vita". Da questo
punto di vista, il sindaco si è sempre contraddistinto per
la sensibilità e per l'altruismo come primo rappresentante
di una comunità di "Eroi della vita". Desidero, inoltre,
anche a nome del coordinatore del Dot, Fernando Ricci,
esprimere la mia gratitudine al direttore generale della
Ausl di Viterbo Adolfo Pipino, al direttore sanitario Marina
Cerimele e al direttore sanitario dell'ospedale di Belcolle
Giuseppe Cimarello per aver sempre dimostrato vicinanza e
partecipazione nei confronti della donazione di organi e
tessuti".
Ufficio stampa Comune di
Viterbo
|
19 LUGLIO 2010: CON UN LIBRO PER L'ESTATE AIUTIAMO LA
RICERCA PER I TRAPIANTI "QUESTIONI DI CUORE ..."
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Questioni di
cuore ... edizioni SIC Euro 9,90.
Il ricavato di
questo romanzo scritto da Saverio Cerruti, acquistabile
presso i punti vendita di Conad, Trony e UniEuro sarà
devoluto al Consorzio Interuniversitario Trapianti d'Organo.
www.consorziotrapianti.it
<Una scuola di
ballo, Salsasulserio, fa da cornice a storie d'amore e di
amicizia. Il mondo della salsa visto non solo come puro ed
unico divertimento, ma anche come luogo e punto d'incontro,
dove persone semplici e ricche di valori morali, sono pronte
ad aiutare il prossimo attraverso una iniziativa si
solidarietà a sostegno della ricerca scientifica.
Impossibile non sorridere di simpatia alla descrizione dei
suoi personaggi, sempre molto vivi e pulsionali, di Aurora,
di Giacomo, e Paolo; non ammirare certi rapidi e
indimenticabili ritratti con l'immagine del "collante":il
ballo della salsa e che, attraverso Ivan De Vita, il maestro
da di se e del suo modo di essere, la continuità e la
stabilità dei rapporti con tutto il popolo di Salsaulserio.>
Buona lettura.
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8 LUGLIO 2010: NEFROLOGI E ONCOLOGI CHIEDONO UN TAVOLO DI
LAVORO SUI BIOSIMILARI
Un tavolo di lavoro comune sui farmaci biosimilari tra
Istituzioni sanitarie, associazioni mediche, pazienti e
aziende produttrici. Il tutto per arrivare ad approvare in
tempi brevi una legge che regoli l'utilizzo di questi
medicinali, copie non identiche di prodotti biologici e per
questo non automaticamente sostituibili come i farmaci
generici. E' quanto hanno chiesto l'Associazione italiana di
Oncologia Medica (AIOM) e la Società Italiana di Nefrologia
(SIN) in occasione del seminario “La conoscenza dei farmaci
biosimilari”. Attualmente all'ordine del giorno della
commissione sanità del Senato vi è
il testo presentato dal senatore
Cesare Cursi, che mira ad apportare nuove
disposizioni in materia di farmaci biosimilari. "Nel
dibattito su questo argomento - ha detto Alessandro Balducci,
segretario nazionale SIN - è opportuno che vi siano linee
guida emanate dall'Agenzia italiana del farmaco (AIFA), in
accordo con le società scientifiche, il cui rispetto è
fondamentale per scoraggiare il comportamento più disparato
delle Regioni". Il 94% degli oncologi e l'85% dei nefrologi
ritiene sempre più' urgente la creazione di un tavolo di
lavoro sui biosimilari e si trova in accordo con la
normativa in materia già approvata in alcuni Paesi europei.
Il tutto anche in vista della prossima scadenza di numerosi
brevetti su biofarmaci e del conseguente arrivo sul mercato
di molti nuovi prodotti biosimilari.
Dei
Biosimilari ce ne occupammo con una intervista al Dr.
Benedetto Ronchi.
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7 LUGLIO 2010
OSPEDALE BELCOLLE DI VITERBO ATTIVATO IL TURNO SERALE DI
DIALISI
L’Ufficio
Stampa ASL Viterbo
Il servizio
è rivolto principalmente ai pazienti più giovani.
Attivato a Belcolle un turno serale di emodialisi.
Gli
utenti che utilizzeranno il nuovo orario non dovranno più
rinunciare ai loro impegni lavorati e familiari
Più servizi e più attenzione
nei confronti dei pazienti malati di reni. Con questo
intento la Ausl di Viterbo, lunedì 5 luglio, ha attivato il
terzo turno di emodialisi ambulatoriale presso l’Unità
operativa di Nefrologia e Dialisi dell’ospedale di Belcolle,
diretta da Sandro Feriozzi.
La
particolarità della prestazione erogata, oltre ad aver messo
in atto un potenziamento significativo dell’offerta
terapeutica rivolta ai cittadini dializzati, sta nell’orario
del turno: dalle 18,30 alle 23,30.
“Un
ambulatorio serale, dunque – spiega Sandro Feriozzi – che
permetterà a circa dodici giovani pazienti di poter condurre
normalmente la loro vita giornaliera, senza rinunciare agli
impegni lavorati e familiari. Si tratta di un progetto
fortemente voluto dalla direzione strategica della Ausl di
Viterbo che io ritengo sia anche un atto di estrema civiltà
e di sensibilità nei confronti degli utenti che si rivolgono
al nostro centro”.
“Il turno
appena attivato – commenta Roberto Costanzi, segretario
dell’Associazione Malati di Reni onlus – permetterà a
diverse persone che necessitano della terapia dialitica di
poter accedere alla struttura pubblica, in un orario che
contribuisce a migliorare la qualità della loro vita. La
nostra associazione ha seguito e caldeggiato l’iniziativa
che è stata realizzata grazie alla volontà della direzione
strategica della Ausl viterbese, della direzione sanitaria
del’ospedale di Belcolle, del Saio e del centro di Dialisi.
In un momento in cui si ragiona solo di riduzione delle
prestazioni, è stata compiuta una scelta che va sì nella
direzione di un utilizzo più razionale delle risorse a
disposizione, ma senza rinunciare a implementare l’offerta
sanitaria, se questa corrisponde a un reale bisogno dei
cittadini. Il nostro ringraziamento va a quanti hanno
creduto al progetto e hanno lavorato per attuarlo”.
|
7 LUGLIO 2010: AGGIORNAMENTO MANOVRA FINANZIARIA
La manifestazione di oggi con
oltre 2.000 persone in piazza a Roma, ha fatto si che sono
state ritirate le disposizioni contenute nella Manovra
Finanziaria relative all'invalidità civile ed accompagno,
lesive dei diritti dei cittadini. Un ottimo risultato!
(Leggi
il comunicato stampa della Fish)
6
LUGLIO 2010 MANOVRA FINANZIARIA: ALLE ASSOCIAZIONI ADERENTI
AL COORDINAMENTO NAZIONALE DELLE ASSOCIAZIONI DEI MALATI
CRONICI DI CITTADINANZATTIVA
Carissimi, come
sapete la Manovra Finanziaria, attualmente in discussione in
Parlamento, contiene specifiche disposizioni inerenti il
settore dell'invalidità civile, altamente lesive dei diritti
dei cittadini. Proprio in tal senso, Cittadinanzattiva, in
particolare attraverso le sue reti del Coordinamento
nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici (CnAMC) e
del Tribunale per i Diritti del Malato, ha deciso di aderire
alla relativa manifestazione indetta da FAND e FISH per il
7 luglio in piazza Monte Citorio a Roma dalle ore 10,00
Per tutte le
informazioni inerenti la manifestazione, nonché per le
modalità di adesione, potete consultare direttamente il
seguente sito internet:
http://www.fishonlus.it/
Certo della
vostra partecipazione, vi ringrazio e vi saluto
cordialmente.
Tonino Aceti
Responsabile
Nazionale CnAMC
Coordinamento
nazionale Associazioni Malati Cronici
( Leggi
il comunicato stampa della Fish)
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3
LUGLIO 2010:
NASCE LA CARTA PER LA SICUREZZA LA QUALITA'
E LA PARTECIPAZIONE
NEL PERCORSO DONAZIONE TRAPIANTO
“Sotto il profilo contingente, la “Carta per la sicurezza,
la qualità e la partecipazione nel percorso
donazione-trapianto” nasce da un’occasione – il primo
convegno nazionale della Società Italiana per la Sicurezza e
la Qualità nei Trapianti (SISQT), tenutosi a Firenze nel
novembre 2009 – e dall’incontro fra un’associazione che si
occupa di diritti – Cittadinanzattiva – ed una società
scientifica la SISQT.
La Carta, come preannunciato con il “per” del complemento di
scopo del suo nome, mira a tre obiettivi:
sicurezza, qualità,
partecipazione.
D’altra parte, la partecipazione è anche l’imprescindibile
mezzo per perseguire gli altri due fini e, nelle forme
praticabili, è stata la modalità che ha ispirato ed
accompagnato i due attori – in rappresentanza della comunità
scientifica e della comunità civile – nella composizione di
questa Carta.
La Carta, agli effetti del conseguimento dei suoi scopi, si
prefigge:
- di puntualizzare i parametri atti a perseguire i massimi
livelli di sicurezza e di qualità nei trapianti, intesi
peraltro come traguardi mobili, dato che essi devono essere
inscritti in un processo di miglioramento continuo;
- di definire la partecipazione nel percorso
donazione-trapianto, come tipologia e collocazione
spazio-temporale degli apporti, per connotare al meglio le
funzioni e valorizzarne i significati;
- di sollecitare interesse, attivare gli attori chiamati in
causa – professionisti, cittadini, istituzioni, servizi –
offrendosi come contesto di riferimento ed occasione di
confronto e di impegno.
Strutturalmente, la Carta si sviluppa in una presentazione
ed otto articoli.
Nell’ambito trapiantologico, sono reperibili Carte dei
servizi e Carte dei principi, ma non Carte per la sicurezza,
la qualità e la partecipazione.
Inoltre, questa Carta non si ferma all’obiettivo della
qualità, comprendendo anche la declinazione della sicurezza
e della partecipazione.
Appurati questi aspetti, resta da determinare se e come una
“Carta per la sicurezza, la qualità e la partecipazione nel
percorso donazione-trapianto” possa avere ragion d’essere.
Naturalmente, sul valore e sulla positività della funzione
di questa Carta sono ben convinti la Società Italiana per la
Sicurezza e la Qualità nei Trapianti (SISQT) e
Cittadinanzattiva, che si propongono di tradurla in pratica
e di farne oggetto di sensibilizzazione, conoscenza ed
allargamento del consenso.
(scarica l'articolo compendio da
Civicolab)
(scarica il testo della carta per la
sicurezza e la qualità nei trapianti)
|
3
LUGLIO 2010: TRAPIANTI IN CALO: SENATO AVVIA INCHIESTA
La Commissione d’inchiesta
sull’efficacia e l’efficienza del Servizio sanitario
nazionale ha deciso di avviare una indagine sul sistema di
donazione e trapianto degli organi in Italia, tutto nasce
dai recenti dati del ministero della Salute: a maggio
sull’intero territorio nazionale è stato rilevato un calo
del 9% delle donazioni rispetto allo stesso periodo del
2009, con situazioni preoccupanti in Umbria, Basilicata,
Abruzzo, Molise, Campania Sicilia e Sardegna. «Questi dati
sono allarmanti – ha detto il presidente della Commissione,
Ignazio Marino – e pongono degli interrogativi sulla
effettiva equità di trattamento e sulla tutela della salute
dei pazienti in tutte le regioni. Alla luce di ciò, è
urgente anche un monitoraggio delle migrazioni sanitarie per
trapianti che sono in continuo aumento». ( Fonte:
doctornews.it)
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28
GIUGNO 2010: AZIENDA OSPEDALIERA S. CAMILLO ROMA, CHIUDONO
PER IL PERIODO ESTIVO IL 50% DEI POSTI LETTO DI NEFROLOGIA
La Direzione Generale non ha risposto alla nostra lettera,
ma le notizie sono già diffuse.
Le
nuove disposizioni, dopo la decisione, indotta dalle
proteste, di ridurre i posti letto da chiudere per il
periodo estivo, da 172 a 132, chiudono 4 letti di nefrologia
su 8 attivi, ovvero il 50%. L'aumento della domanda legata
alla chiusura di altri ospedali porterà alla soppressione
dei ricoveri programmati di nefrologia (ad esempio: Biopsie
renali, cure e diagnosi per immissione in lista di
trapianto, applicazione della DGR 403 del 2008). Sperando
che la chiusura sia solo temporanea, aspettiamo di
sapere cosa accadrà dell’attività ambulatoriale di
emodialisi, ma ci domandiamo “Sono questi gli sprechi da
combattere ?”
(leggi la precedente news)
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24 GIUGNO 2010: REGIONE LAZIO CON LA DETERMINA 1875 SI
STABILISCE CHE I FARMACI CELLCEPT E MYFORTIC POSSONO ESSERE
PRESCRITTI SOLO DAI CENTRI TRAPIANTO
Con la
Determina 1875 del 19/5/2010 erogazione dei farmaci
immunosoppressori Cellcept e Myfortic in fascia H e in
regime di fornitura OSP2. La Regione Lazio ha ribadito che i
due farmaci devono essere prescritti esclusivamente dai
centri di trapianto e che devono essere erogati dalle
farmacie territoriali per un periodo massimo di
somministrazione di 60 giorni. L’associazione scrive alla
Regione Lazio e chiede che le Unità Operative di nefrologia,
in base alla DGR 403 2008 vengano inserite tra i centri che
possono prescrivere i 2 farmaci Che venga rivisto il limite
massimo imposto per l’erogazione dei farmaci, almeno per
assicurare la fornitura per 60 giorni (fino al termine della
confezione in eccesso), in alternativa abbiamo chiesto che
tutte le farmacie territoriali restino aperte al pubblico
per 5 giorni la settimana.
(leggi la lettera)
(scarica la determina completa)
(scarica la determina dell'AIFA 13 1
2010)
aggiornamento:
con la determina 2347 del 24 giugno, pubblicata dopo l'invio
della nostra lettera, la Regione Lazio ha tolto l'esclusiva
della prescrizione del
Cellcept e Myfortic per i centri trapianto.
(scarica la determina completa)
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21 GIUGNO 2010: ASL LATINA, NEFROLOGIA DI FORMIA, MANCANO
I MEDICI A RISCHIO LE ATTIVITA' NEFROLOGICHE
Il Dottor Massimo
Moscoloni responsabile della UOC di Nefrologia dell'ospedale
di Formia, nonché Capo dipartimento dell'area medica, mette
nero su bianco "E' chiaro che se solo non venisse adeguato
il personale medico, ma addirittura ci fosse tolta anche una
minima parte di quello attuale, molte delle attività
presenti verrebbero per forza di cose abbandonate".
L'associazione, considerato il ruolo ricoperto dal Dr
Moscoloni e a conoscenza delle attività svolte sul
territorio del Sud Pontino dalla nefrologia di Formia,
scrive alla Direzione Generale della ASL per conoscere la
programmazione aziendale per nefrologia e la dialisi
ambulatoriale nelle strutture aziendali, chiede altresì che
le persone interessate vengano avvisate per tempo delle
decisioni prese.
(leggi le lettere)
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18 GIUGNO 2010: AZIENDA OSPEDALIERA S. CAMILLO ROMA, A
RISCHIO LA DIALISI AMBULATORIALE PER I LA CARENZA DI
INFERMIERI
Le avvisaglie
c'erano già state il 3 maggio, quando all'improvviso furono
trasferite delle persone in dialisi ambulatoriale presso
l'aziende ospedaliera, in altre strutture private
accreditate. Ora con il mancato rinnovo dei contratti in
scadenza degli infermieri professionali, l'azienda ha deciso
la chiusura con accorpamento di 172 posti letto. I medici
responsabili dei dipartimenti aziendali, scrivono al
Presidente Renata Polverini, ed in un articolo di
Repubblica, il Professor Salvatore Di Giulio, direttore del
dipartimento Interaziendale di Chirurgia dei Trapianti che
comprende la nefrologia e la dialisi ambulatoriale, che
nell'azienda viene effettuata presso i presidi del Forlanini
e dello Spallanzani, esprime le sue preoccupazioni per il
futuro dell'attività di dialisi ambulatoriale.
L'Associazione, memore di quando accaduto a maggio, scrive
al Direttore Generale per conoscere la programmazione
aziendale per la dialisi ambulatoriale durante il periodo
estivo, chiede altresì che le persone interessate vengano
avvisate per tempo delle decisioni prese.
(leggi la lettera con l'articolo di
Repubblica)
(leggi la news del 4 maggio scorso)
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10 GIUGNO 2010: ASL FROSINONE STRANE NORME PER IL
TRASPORTO DELLE PERSONE IN DIALISI AMBULATORIALE -
INTERVIENE IL COMMISSARIO STRAORDINARIO
Da qualche giorno
si era posto il problema affrontato con riservatezza, finché
la famiglia, in assenza di risposte ha reso pubblica la
vicenda con l'articolo apparso su Ciociaria Oggi del 7
giugno a firma Giulia Abbruzzese. Il problema: il servizio
di trasporto, organizzato dalla ASL con gara di appalto, per
effettuare la dialisi ambulatoriale presso l'Ospedale di
Sora per una persona con problemi seri. Siamo intervenuti
presso la Direzione Generale della ASL di Frosinone
sollecitando una soluzione rapida del problema e dopo alcune
telefonate di confronto, durante la giornata è intervenuto
il Commissario Straordinario che con un ordine di servizio
al direttore del distretto C di Sora, ha disposto di:
"Procedere con il trasporto in essere (in autolettiga
con la società appaltatrice n.d.r.) al fine di
evitare che il paziente non possa sostenere il trattamento.
Individuare al proprio interno o all'interno di altri
dipartimenti personale "con limitazioni" che possa
assolvere al compito di accompagnatore
(per poter effettuare il trasporto collettivo
n.d.r.)".
(scarica l'articolo di Ciociaria Oggi)
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3 GIUGNO 2010: LA ASL RM E DA RAGIONE ALL'ASSOCIAZIONE E
DIFFIDA LA BANCA DI ROMA
Il Direttore
Generale della ASL Roma E, con la lettera del 10 maggio,
recepisce le segnalazioni dell'associazione e degli uffici,
diffida l'Istituto tesoriere, ovvero, la Banca di Roma,
l'applicazione delle commissioni bancarie relative ai
pagamenti a favore delle categorie protette. La controversia
è nata dalla segnalazione dell'Associazione
sull'applicazione delle commissioni bancarie sui contributi
previsti dalla DGR 1614/2001, per le persone in dialisi. Il
Direttore Generale comunica che gli uffici contabilità e
bilancio della ASL stanno verificando i singoli mandati di
pagamento per poter chiedere alla banca la restituzione
delle somme ai legittimi proprietari.
(scarica la lettera)
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1 GIUGNO 2010: LA ASL RM D INDICE UNA GARA PER IL SERVIZIO
DI TRASPORTO PER DIALIZZATI DA CIRCA 2 MILIONI DI EURO,
QUANDO TUTTI PARLANO DI TAGLI E LA PROPOSTA DI MODIFICA
DELLA DGR 1614/2001 RESTA AL PALO
La ASL RM D
indice la gara per il servizio di trasporto per la dialisi
ma visti gli importi il numero irrisorio di persone che ne
usufruiranno, le notizie sui tagli alla spesa sanitaria, e
soprattutto la proposta di aggiornamento della DGR 1614/2001
che regola i contributi per le spese di viaggio per tutte le
singole persone residenti nella Regione Lazio, abbiamo
scritto al Presidente della Giunta Regionale, chiedendole di
intervenire presso la ASL RM D per fermare la gara, e di
adoperarsi per portare a termine e approvare la proposta di
aggiornamento della delibera 1614 già discussa e approvata
dalla Commissione Regionale di Vigilanza nel luglio scorso.
(scarica la lettera)
(i documenti della gara dal sito della
ASL RM D)
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31 MAGGIO 2010: PUBBLICATA DAL BOLLETTINO UNICO
REGIONALE LA DELIBERA DI GIUNTA CHE RECEPISCE IL
REGOLAMENTO DEL CRTL IL QUALE AUTORIZZA IL TRAPIANTO
DI RENE PRE-DIALISI
Lo abbiamo appreso dal Bollettino
Regionale che il 22 marzo scorso l'ex Giunta
Regionale ha approvato la deliberazione 176 "Legge 1
aprile 1999 n. 91 "Disposizioni in materia di
prelievi e di trapianto di organi e di tessuti"
Presa d'atto del "Regolamento regionale Trapianto di
Rene del Centro Regionale Trapianti Lazio". Nulla di
anormale se non che nel regolamento è prevista la
possibilità di effettuare il trapianto di rene
pre-dialisi. Infatti nel regolamento redatto fin dal
14 dicembre 2009 si legge: "Criterio generale per
accedere alla Lista di Attesa da donatore cadavere è
avere iniziato il trattamento dialitico. Eccezione a
questa condizione è rappresentata da pazienti in
fase pre-emptive (pre-dialisi NDR) che
presentano un'insufficienza renale stadio VK-DOQ1
(stadio quinto NDR) stabilmente declinante
con un filtrato (Glomerulare NDR) inferiore a
15 ml/min, ad eccezione dei pazienti diabetici per i
quali deve essere accertato un filtrato inferiore a
30 ml/min
(stadio quarto NDR).
L'iscrizione nella lista di attesa di questi
pazienti in fase pre-emptive è consentita per
l'accesso al programma di trapianto da donatore
vivente." Sembra che improvvisamente al Centro
Regionale Trapianti Lazio si sono dimenticati di
quanti aspettano un rene da anni, o di quanti in
dialisi da anni non vengono inseriti in lista di
attesa, e di tutte le belle parole sulla
collaborazione con le associazioni, e soprattutto di
non generare false aspettative per un trapianto
facile prima di iniziare la dialisi.
(scarica la delibera)
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26 MAGGIO 2010: DONAZIONE SAMARITANA ARRIVA IL
PARERE DEL CONSIGLIO SUPERIORE DI SANITA'
Arriva il via libera alla donazione di un organo ad
uno sconosciuto. Il Consiglio superiore di sanità ha
espresso il proprio parere positivo in merito a
"Casi di donatore samaritano di rene", parere
richiesto dal Dipartimento della prevenzione e
comunicazione - Direzione Generale della prevenzione
sanitaria, aprendo appunto a questa possibilità. Il
Consiglio superiore di Sanità ha dato il via libera
alle donazioni samaritana di organi dando un parere
sostanzialmente aderente a quello già espresso dal
Comitato di bioetica. Lo ha annunciato ieri il
ministro della Salute, Ferruccio Fazio, durante la
conferenza stampa al ministero per la presentazione
della Giornata nazionale donazione e trapianto. Al
Consiglio superiore di sanità, la direzione generale
della Prevenzione sanitaria aveva chiesto un parere
sui seguenti temi:
1. i criteri da applicare nell'assegnazione
dell'organo;
2. la necessità di svolgere un'approfondita indagine
psichiatrica e psicologica dei donatori
"samaritani", oltre la prevista indagine
motivazionale dei soggetti e la valutazione clinica
per verificare l'idoneità fisica del candidato
donatore;
3. l'inserimento successivo del donatore nel
registro unico dei follow-up dei donatori e dei
riceventi;
4. l'opportunità di mantenere anche in questi casi
la regola dell'anonimato per il donatore e il
ricevente. Questo il parere integrale espresso,
all'unanimità, dal Consiglio superiore di sanità in
merito ai quattro punti:
1. Per i primi 10 casi la donazione "samaritana"
deve rientrare in un programma nazionale la cui
gestione è affidata al Centro Nazionale Trapianti
che riferirà annualmente al CSS.
Il programma deve tenere conto delle seguenti
raccomandazioni:
a) inserire prioritariamente il donatore
"samaritano" nel programma di trapianti con modalità
cross over (scambio di organi tra persone
consenzienti simile ad un domino);
b) tenere conto della provenienza regionale del
donatore, qualora non fosse possibile procedere come
indicato al punto a).
2. Si corrisponde affermativamente al contenuto del
quesito, riconoscendone la totale validità e
raccomandando che si provveda a:
a) svolgere un'attenta valutazione psichiatrica e
psicologica del donatore e del suo nucleo familiare;
b) applicare le indicazioni previste dalle
linee-guida per il trapianto di donatore vivente per
quanto attiene alla "parte terza", con la
precisazione che questa abbia carattere nazionale;
c) effettuare una completa e accurata valutazione
clinica strumentale delle condizioni fisiche del
donatore "samaritano" da parte del Centro trapianti
che organizzi il prelievo, analogamente a quanto
previsto nel caso della donazione cross over.
3. Il follow-up di donatore-ricevente, anche in
questa modalità di trapianto, non può essere
difforme da quanto a tal fine espletato per donatori
e riceventi di rene da viventi.
4. Il rispetto dell'anonimato del donatore e del
ricevente deve essere assicurato come previsto dalla
legge, anche tenuto conto di quanto espresso dal Cnb
(leggi la new del Comitato
nazionale di bioetica).
Sul
delicato tema riportiamo per intero il comunicato
del Centro Nazionale Trapianti:
Nel settore dei trapianti di organo il termine
"samaritano" viene riferito al donatore vivente di
rene che offre l'organo alla collettività, e non ad
uno specifico ricevente, senza alcun tipo di
remunerazione o contraccambio. In ambito
internazionale questo tipo di donazione è ammessa
negli Stati Uniti, in Olanda e in alcuni paesi
scandinavi. L'organo reso disponibile dal samaritano
viene trapiantato ad un ricevente in lista di attesa
scelto secondo criteri predeterminati. In questo
modo l'organo prelevato dal samaritano rende
possibile il trapianto di un singolo paziente. La
donazione samaritana può essere utilizzata anche per
facilitare il trapianto di potenziali riceventi in
coppie incompatibili per motivi biologici, ad
esempio soggetti con gruppi ABO incompatibili, tra i
quali, mediante meccanismi "a catena aperta", è
possibile effettuare più trapianti - esempio il
samaritano dona al ricevente A; il donatore A reso
"libero" grazie al samaritano dona al ricevente B;
il donatore B dona al ricevente C, etc. In questo
caso il numero dei trapianti effettuati grazie al
samaritano è superiore ad uno. Negli anni scorsi
l'offerta di donatori samaritani non ha trovato
nessuna concretizzazione. Nei primi mesi del 2010,
tuttavia, la contemporanea offerta di 3 samaritani
senza alcuna relazione fra loro in punti diversi
della rete trapiantologica ha posto il tema in modo
rilevante. Contemporaneamente i media hanno
trasmesso la notizia, che ha determinato
nell'opinione pubblica un significativo interesse ed
un dibattito con posizioni fortemente diversificate.
La valutazione di questa possibilità, che richiede
l'analisi di problematiche complesse, è stata
sottoposta, da parte del Ministro della Salute, al
Consiglio Superiore di Sanità che recentemente ha
dato parere positivo, sebbene corredato da
raccomandazioni relative alla necessità di una
scrupolosa valutazione dei casi, in relazione ad una
molteplicità di aspetti (psicologico, psichiatrico,
di sicurezza per il donatore, ecc). Al momento sono
in fase di elaborazione da parte del Centro
Nazionale Trapianti i protocolli per l’avvio di un
programma nazionale da attuarsi tenendo conto delle
indicazioni del Consiglio Superiore di Sanità. La
normativa prevede all'articolo 1 della legge 26
giugno1967 che regolamenta la donazione di rene da
donatore vivente consente di ricorrere al trapianto
da donatore non consanguineo solo nei casi in cui il
ricevente non abbia congiunti consanguinei
disponibili ed idonei. Le linee guida sul trapianto
da donatore vivente approvate dalla Conferenza
Stato-Regioni il 31 Gennaio 2002 specificano che:
"Il prelievo di un rene da un donatore vivente,
viene effettuato su esplicita, motivata, libera
richiesta del donatore e del ricevente, dopo una
corretta e completa informazione dei potenziali
rischi per il donatore, per il beneficio terapeutico
del paziente" e che: "sul donatore viene effettuato
anche un accertamento che verifichi le motivazioni
della donazione, la conoscenza di potenziali fattori
di rischio e delle reali possibilità del trapianto
in termini di sopravvivenza dell'organo e del
paziente, l'esistenza di un legame affettivo con il
ricevente (in assenza di consanguineità o di legame
di legge) e la reale disponibilità di un consenso
libero ed informato".
Riportiamo alcuni commenti e iniziative alla
decisione:
-
Durante la conferenza stampa, il Coordinatore
Nazionale dei Trapianti Dr. Nanni Costa ha precisato
"Sui samaritani procederemo con cautela. Non è
scontato che chi supera il di esami ottenga la
conferma per la donazione".
- Il senatore Ignazio Marino, chirurgo e presidente
della Commissione parlamentare d'inchiesta sul Ssn,
all'autorizzazione giunta dal Consiglio Superiore di
Sanità delle donazioni cosiddette ''samaritane''.
''Nella mia lunga esperienza americana mi sono
sempre rifiutato di eseguire trapianti da donatori
samaritani, che comunque venivano effettuati, pur di
rado, negli istituti che ho diretto. Ho invece
sempre sostenuto, eseguito ed incentivato i
trapianti da donatori viventi legati da vincoli di
affetto. Non sono convinto che sia giusto sottoporre
una persona non legata da vincoli affettivi al
rischio di un intervento chirurgico. Non arriverei a
proibirli ma non mi convincono ne' come percorso
etico ne' come soluzione alla drammatica lunghezza
delle lista d'attesa, soprattutto nel caso del
trapianto di rene''.
- La deputata Margherita Miotto componente della
commissione Affari sociali della Camera, ha chiesto
chiarimenti a Fazio sull'argomento in commissione
"Si tratta - afferma la - di questioni molto
delicate, che riguardano la speranza di tanti
pazienti in attesa di un organo. Occorre inoltre
verificare a fondo tutte le misure e gli strumenti
di garanzia che l'istituto superiore di sanità ha
raccomandato".
- Il
segretario dell'Associazione Malati di Reni Roberto
Costanzi commenta "Nella sostanza condividiamo la
cautela sulla questione, tutte le associazioni del
settore devono stare attente a non generare false
speranze, o facili donazioni, il contributo dei
donatori samaritani, degno di rispetto, sarà
irrilevante nei numeri e non risolverà il problema
della carenza di reni.
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21 MAGGIO 2010: IL PARLAMENTO EUROPEO APPROVA IL
REGOLAMENTO UE PER FACILITARE LA DONAZIONE E IL
TRAPIANTO DI ORGANI
Seduta plenaria 17-20 maggio 2010
Il Parlamento approva il regolamento
UE per facilitare la donazione e il trapianto di
organi.
I tempi di attesa per un donatore
dovrebbero accorciarsi, ora che il Parlamento ha
approvato la proposta di direttiva sugli standard di
qualità e sicurezza degli organi destinati al
trapianto. La direttiva copre tutti gli stadi della
catena, dalla donazione al trapianto, e sostiene la
cooperazione tra gli Stati membri. I deputati hanno
anche adottato una risoluzione sul Piano d'azione
per la donazione di organi.
Negli ultimi 50 anni,
il trapianto di organi è diventato pratica comune in
tutto il mondo e, in certi casi, rappresenta la sola
cura possibile. Tuttavia, i tempi di attesa
rimangono lunghi - in questo momento ci sono circa
60.000 pazienti in lista d'attesa nell'Unione - e
ogni giorno 12 persone muoiono mentre aspettano di
ricevere la donazione. Regole comuni sulla sicurezza
e la qualità, valide in tutta l'UE, faciliterebbero
la donazione di organi, il trapianto e lo scambio
fra Stati membri, come propone la relazione di
Miroslav Mikolášik (PPE, SK). Il compromesso
raggiunto con il Consiglio è stato approvato con 643
voti a favore, 16 contrari e 8 astensioni.
Garantire qualità e sicurezza
Un primo passo importante per
facilitare la donazione d'organi è la designazione,
in ogni Stato membro, di un'autorità competente,
responsabile per gli standard di qualità e sicurezza
degli organi umani destinati al trapianto. Questa
autorità avrà il compito di stabilire le norme da
rispettare in tutti gli stadi del procedimento,
dalla donazione al trapianto, sulla base dei criteri
approvati a livello europeo. Gli Stati membri
avranno inoltre la facoltà di imporre criteri più
severi di quelli dell'Unione.
L'autorità approverà le
organizzazioni per l'approvvigionamento di organi e
i centri di trapianto, allestirà un sistema di
gestione e relazione per le reazioni avverse,
raccoglierà i dati sui trapianti effettuati e
supervisionerà gli scambi di organi tra gli Stati
membri e i paesi terzi. La tracciabilità dal
donatore al paziente e viceversa sarà parte del
sistema, mentre saranno comunque assicurate la
riservatezza e la sicurezza dei dati. La direttiva
stabilisce anche il quantitativo minimo di dati che
deve essere raccolto come regola per ogni donazione,
ma saranno possibili eccezioni se la valutazione
rischi-benefici mostrerà che i primi vengono
superati dai secondi. La direttiva chiede anche agli
Stati membri di assicurarsi che il personale
coinvolto sia adeguatamente qualificato o formato e
competente.
I donatori viventi e la lotta contro
il traffico di organi
Per i deputati, gli Stati membri
devono assicurare la protezione più ampia possibile
ai donatori viventi. La donazione di organi deve
essere "volontaria e non remunerata", ma il
principio di non remunerazione non deve ostacolare i
donatori viventi dal ricevere una compensazione per
un'eventuale perdita di denaro dovuta alla
donazione. Gli Stati membri dovranno inoltre vietare
qualsiasi pubblicizzazione della necessità o della
disponibilità di organi a scopo di lucro.
Cooperazione tra gli Stati membri
Per facilitare la cooperazione, la
Commissione costituirà un network di autorità
competenti e stabilirà le procedure per lo scambio
di informazioni tra gli Stati membri. Questi ultimi
potranno anche stabilire accordi con le
organizzazioni europee per lo scambio di organi e
delegare a tali enti alcuni compiti relativi allo
scambio di organi.
I prossimi passi
Dopo la sua entrata in vigore, gli
Stati membri avranno due anni di tempo per trasporre
la direttiva nella legislazione nazionale.
Piano di azione per la donazione e il
trapianto di organi (2009-2015)
In un'altra risoluzione, presentata
da Andres Perello Rodriguez (S&D, ES), e approvata a
maggioranza, i deputati accolgono con favore il
Piano di azione per la donazione e il trapianto di
organi della Commissione e sottolineano che la
designazione di coordinatori per i trapianti in ogni
ospedale, insieme allo scambio di informazioni tra
di essi, aiuterebbe i paesi con una scarsa
disponibilità di organi a migliorare il tasso di
donazione.
I deputati esortano
gli Stati membri a invitare i cittadini a iscriversi
nel registro dei donatori quando richiedono il
passaporto o la patente di guida, e a includere
nella carta d'identità e negli altri documenti una
nota che li identifichi come donatori di organi. Gli
Stati membri dovrebbero anche permettere
l'iscrizione on line al registro dei donatori e i
deputati invitano la Commissione a creare un sistema
che permetta che i desideri dei cittadini siano
presi in considerazione nel maggior numero possibile
di Stati membri. (tratto dal sito del Parlamento
Europeo)
(stampa le due risoluzioni)
AGGIORNAMENTO 6/8/2010: La Gazzetta Ufficiale
dell'Unione Europea pubblica Direttiva
2010/53/UE del Parlamento europeo e del Consiglio,
del 7 luglio 2010, relativa alle norme di qualità e
sicurezza degli organi umani destinati ai trapianti
(stampa la Direttiva
2010/53/UE)
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7 MAGGIO
2010 - SU FOXLIFE DAL 10 MAGGIO: TRAPIANTI
Le attese lunghe di quella chiamata che non si
decide ad arrivare e poi la corsa in ospedale perchè
la vita rinasca. E' Trapianti. La fiction che dal 10
maggio su Fox Life (Sky canale 112) il lunedì alle
22:45 mette i brividi, perchè è soprattutto un inno
alla vita.
Diretta da Claudio Canepari (Residence Bastoggi,
Reparto Maternità, Scacco al re, La cattura di
Provenzano) Trapianti: destini incrociati racconta
il lavoro del Professor Antonio Pinna e della sua
equipe, composta da chirurghi, anestesisti,
specializzandi e infermieri che operano nel Centro
Trapianti di Fegato e Multiorgano dell'Ospedale
Sant'Orsola di Bologna, un'unità operativa di
chirurgia d’urgenza nota in tutta Italia per la sua
efficienza e la sua alta percentuale di successi.
Spiega Canepari - In ciascuna delle 10 puntate
seguiremo la storia di uno o due pazienti in lista
di attesa per un trapianto. Li accompagneremo in
questo momento importantissimo della loro vita;
documenteremo il loro arrivo in ospedale, passando
per il lungo intervento chirurgico cui saranno
sottoposti, fino ad arrivare al recupero
post-operatorio. Assieme alle storie dei pazienti,
Trapianti: destini incrociati racconta anche le vite
dei medici e del personale coinvolto. Al centro
della narrazione c’è il delicato rapporto
medico-paziente i cui destini, appunto, si
incrociano quotidianamente nel reparto trapianti: da
una parte l’attesa e la speranza del paziente,
dall’altra l’impegno e le scelte di medici che ogni
giorno hanno in mano il loro destino. Non solo
trapianti, però. Nel corso delle puntate verranno
raccontate anche tante altre storie di pazienti
sottoposti a interventi di chirurgia d'urgenza nel
padiglione 25 del Sant'Orsola-Malpighi. Nessun
rischio che questa fiction venga etichettata come
una delle tante fiction a sfondo medico. "Nessuna
confusione - precisa Canepari - Trapianti è un
documentario, racconta la realtà, si nutre della
realtà, che spesso sorprende molto più della
finzione". Visita il sito:
http://www.foxlife.it/trapianti-destini-incrociati
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4 MAGGIO 2010 ROMA AZIENDA OSPEDALIERA SAN
CAMILLO FORLANINI: RISCHIO INTERRUZIONE L'ATTIVITA'
DI DIALISI AMBULATORIALE
Da ieri mattina
a rischio l'attività di dialisi ambulatoriale presso
i centri dell'azienda ospedaliera S. Camillo
Forlanini. La normale attività subisce le
conseguenze di problemi interni alla struttura
sanitaria per la forte carenza di personale
infermieristico, la buona volontà degli operatori
non basta più. Ieri mattina è partita la
comunicazione dell’interruzione del turno di dialisi
previsto per il pomeriggio. Alle persone interessate
è stato
comunicato che il trasferimento presso altre
strutture del territorio è momentaneo, ma la grave
carenza di personale non da garanzie a nessuno.
Il reparto di Nefrologia, Dialisi e Trapianti e la
Direzione sanitaria dell’Ospedale San Camillo
Forlanini stanno lavorando per tamponare il
problema. L’associazione
è intervenuta subito presso la Direzione Generale
chiedendo che siano prese tutte le misure del caso
in modo definitivo augurandoci che la questione sia
risolta entro pochi giorni. Restiamo amareggiati
per due questioni, al San Camillo Forlanini esiste
la Rete della solidarietà, una rete di 34
associazioni operanti all’interno della struttura e
le associazioni non possono soltanto dare, non può
trattarsi di una rete a senso unico. In secondo
luogo i pazienti non sono pacchi postali che si
possono chiamare dalla mattina per il pomeriggio per
essere mandati a fare la dialisi in strutture
private accreditate. Il Professor Salvatore Di
Giulio, responsabile della UO di Nefrologia e
dialisi ha voluto ribadirci la sua contrarietà alla
chiusura dei turni di dialisi e all'allontanamento
dei pazienti, ma se l'Azienda non invierà il
personale necessario la situazione rischia di
rimanere invariata.
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28 APRILE 2010: REGIONE CAMPANIA SOSPESA
L'EROGAZIONE GRATUITA DEI PRODOTTI APROTEICI
Pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione
Campania il decreto n. 17 del 24 marzo scorso del
Commissario Straordinario per la sanità, Antonio
Bassolino che sospende l'erogazione dei prodotti
aproteici. Siamo sempre nella attesa che il Governo
emani l'annunciato decreto che definisce i Livelli
Essenziali di Assistenza, dove è prevista
l'erogazione dei prodotti.
(stampa il decreto)
Le iniziative del
Forum Nazionale
http://www.forumtrapiantitalia.it/Aproteici.html
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24 APRILE 2010:
TRAPIANTI: COMITATO NAZIONALE
DI BIOETICA, DONAZIONE SAMARITANA LEGITTIMA E SENZA
RISCHI AGGIUNTIVI
La donazione degli organi ''samaritana'', ovvero
fatta a beneficio di estranei, è ''legittima dato
che si tratta di un atto supererogatorio, come tale
eticamente apprezzabile per il movente solidaristico
che lo ispira'' e ''tale procedura non implica
rischi maggiori, dal punto di vista medico, per il
donatore vivente di quelli che sono presenti
nell'ambito di qualsiasi genere di espianto d'organo
ex vivo''. Questo il parere espresso, a larga
maggioranza, dal Comitato nazionale per la Bioetica
(Cnb) su richiesta della Presidenza del Consiglio
dei ministri dopo la notizia di tre persone disposte
a donare il rene a strutture mediche e a beneficio
di estranei e la conseguente discussione apertasi
sulla stampa. La presidenza del Consiglio dei
Ministri, spiega una nota, ''ha chiesto al Comitato
di esprimere un parere in merito alla criticità di
questa nuova situazione, eventualmente aggiornando
un precedente parere del Cnb del 1997, dove la
donazione di rene tra viventi veniva subordinata ai
presupposti della consanguineità o del legame
affettivo tra donatore e ricevente'' Ovvero ai
requisiti previsti dalla legge
n. 458 del 1967 che regola la
donazione tra viventi.
''La specificità del problema - si legge nel parere
del Cnb, elaborato dal prof. Lorenzo d'Avack,
vicepresidente del Cnb - consiste nel fatto che in
questo caso donatore e ricevente non hanno alcun
legame affettivo, non si conoscono e la cessione
dell'organo a titolo gratuito viene effettuata
attraverso un centro di trapianti o una struttura
medica''.
Il Comitato ha raccomandato: ''che siano garantiti
tutti quegli strumenti (giuridici e clinici),
unitamente al rigoroso rispetto del principio
dell'anonimato, atti ad evitare possibili abusi e
assicurare che l'atto non sia mosso da motivazioni
di altra natura, quale ad esempio l'incentivo
economico; che si preveda un registro riservato e
rispettoso della privacy con i nominativi sia dei
potenziali che degli effettivi donatori; che il dono
del rene abbia un carattere aggiuntivo e non
sostitutivo al trapianto da cadavere o da donatore
vivente consanguineo o affettivamente legato; che
l'espianto di rene da donatore samaritano abbia
luogo nei centri di trapianto autorizzati nel
rispetto delle procedure indicate dalla normativa in
vigore di modo che si garantita una corretta
ricezione dell'organo e della sua assegnazione; che
l'accertamento sulle condizioni cliniche del
donatore e sulle motivazioni del gesto sia attuato
da una parte terza rispetto all'organizzazione
medica che riceverà all'occorrenza il rene e che le
linee guida, approvate dalla Conferenza Stato
Regioni sulla donazione di rene da vivente e da
cadavere, tengano conto, ma non diversamente nelle
altre donazioni da vivente, di questo atto di
generosità che deve tradursi in un criterio di
preferenza nelle liste di attesa in caso di bisogno
sopravvenuto di un rene da parte del donatore
stesso''.
I
pareri discordanti all'interno del Cnb sono stati di
Francesco D’Agostino, presidente onorario del Cnb,
che ritiene prioritario salvaguardare il principio
"fortissimo e laico (risale al diritto romano) che
vieta di disporre e danneggiare il proprio corpo".
Mentre il vicepresidente del Cnb Luca Marini, che si
è astenuto, osserva che il documento "rischia di
porre dei paletti eccessivi in nome del timor panico
della mercificazione del corpo umano, rischiando
così di disincentivare la formazione di una cultura
della donazione altruistica". Adriano Pessina,
direttore del Centro di bioetica dell’Università
Cattolica afferma "La mutilazione del benefattore
anonimo stravolge in realtà il significato stesso
della donazione di organi da vivente, ammessa, in
via eccezionale, laddove esistano relazioni
parentali ed affettive. Il concetto di dono,
infatti, comporta per sua natura la relazione da
persona a persona ed è dettato solo da motivazioni
gravissime ed eccezionali". Inoltre "avallare questa
impostazione, dal punto di vista antropologico e
culturale significa fare propria l’idea che il corpo
sia un semplice composto di parti e non
l’espressione dell’identità personale".
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16 APRILE 2010: IN ARRIVO
IL REGOLAMENTO ATTUATIVO DELLA LEGGE PER LA
DONAZIONE DA VIVENTE
Chi dona un rene a un familiare presto sarà tutelato
dallo Stato nel suo diritto ad assentarsi dal
lavoro. È questa la sostanza di quanto dichiarato
ieri dal sottosegretario di Stato per la salute
Francesca Martini, rispondendo in commissione Affari
sociali della Camera a un’ interrogazione
dell’onorevole Paolo Fontanelli circa
l’emanazione del tanto atteso regolamento di
esecuzione della legge n. 458 del 1967 sul trapianto
di rene tra persone viventi, ha dichiarato che il
decreto ha già acquisito i pareri del Consiglio
Superiore di Sanità, della Conferenza Stato Regioni
e del Consiglio di Stato, è già stato firmato dal
Ministro della Salute Fazio ed è ora sottoposto alla
firma del Ministro
del
Lavoro e delle Politiche Sociali
Sacconi. L'interrogazione di
Falcinelli parte da un fatto di cronaca della scorsa
estate,
(leggi l'interrogazione)
In
particolare, sulle tutele giuslavoristiche,
all'articolo 12 del Regolamento si riconosce che i
lavoratori hanno diritto a permessi retribuiti e
alla conservazione della normale retribuzione, in
analogia a quanto stabilito dalla legge 6 marzo
2001, n. 52 (donatori del midollo osseo). Ecco il
passaggio della Martini: «L'articolo 12, contenente
la norma finalizzata a dettare misure di tutela
giuslavoristica a garanzia dei donatori e dei
trapiantati, ancorché il Consiglio di Stato avesse
consigliato per la predetta disposizione la
collocazione in una norma di rango primario, si è
ritenuto di procedere come di seguito indicato. Nel
tempo intercorso dalla data in cui è stato espresso
il parere, 9 novembre 2009, è intervenuto l'articolo
6 del decreto legge 30 dicembre 2009, n. 194,
convertito nella legge
26 febbraio 2010, n.
25, che, al comma 9-quinquies dispone che
nelle more del coordinamento legislativo delle
disposizioni in materia di trapianti e fino al 31
dicembre 2010, il ricevente e il donatore di
trapianto di rene, con lavoro subordinato, hanno
diritto a permessi retribuiti e alla conservazione
della normale retribuzione, in analogia a quanto
stabilito dalla legge 6 marzo 2001, n. 52 (donatori
del midollo osseo) e secondo le modalità indicate
nel Regolamento previsto dall'articolo 8 della legge
n. 458/1967, oggetto del presente atto ispettivo.
Alla luce della intervenuta disposizione normativa,
è stato mantenuto l'articolo 12 riferito alla tutela
giuslavoristica, ritenendo la disposizione di cui al
comma 9-quinquies come delega per l'articolo 12 in
questione».
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31 MARZO 2010: TRAPIANTI AL VIA UN PROGETTO
DI TERAPIA GENICA PER
PREVENIRE IL RIGETTO
Risolvere il problema del
rigetto cronico degli organi trapiantati attraverso la
terapia genica. Questo è l’obiettivo di un progetto
triennale (2010-2012) sostenuto economicamente da due
Fondazioni di origine bancaria da sempre impegnate per la
ricerca scientifica, la Fondazione Cariplo e la Fondazione
Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Il progetto,
patrocinato anche dalla Fondazione ART per la Ricerca sui
Trapianti, sarà sviluppato da un network di tre centri:
l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Bergamo
(che è anche Centro Coordinatore), il Consorzio per la
Ricerca sul Trapianto di Organi Tessuti, Cellule e Medicina
Rigenerativa (CORIT) di Padova, il Centro Internazionale di
Ingegneria Genetica e Biotecnologia (ICGEB) di Trieste. Chi
fa un trapianto (di rene, cuore o fegato) ha oggi 90
probabilità su 100 di stare bene a un anno dall'intervento
chirurgico. Ma i risultati a lungo termine – 10/15 anni– non
sono così buoni. È perché i farmaci antirigetto che si usano
adesso hanno eliminato quasi del tutto il rigetto acuto
(quello che si verifica entro un mese dal trapianto) ma non
sanno contrastare quello che i medici chiamano rigetto
cronico, una forma di danno progressivo all'organo che si
manifesta negli anni e porta pian piano alla perdita della
funzione del rene (o del cuore o del fegato). E così si deve
fare un altro trapianto o, nel caso del rene, tornare alla
dialisi. Alcuni anni fa, i ricercatori dell’Istituto Mario
Negri di Bergamo hanno trasferito al rene del donatore,
prima del trapianto, il gene che forma una proteina (in
gergo tecnico si chiama CTLA4Ig) capace di ridurre, ma solo
lì dove serve, l'attivazione del sistema immune,
responsabile del rigetto. Il gene immunomodulatore è
trasportato da un virus inattivo che fa sì che la proteina
si esprima nel rene per lungo tempo. Il rene così modificato
viene trapiantato in un animale incompatibile. Se lo stesso
trapianto si fa senza terapia genica gli animali sviluppano
nel tempo un rigetto cronico, ma quelli che hanno ricevuto
il rene modificato con CTLA4Ig non hanno segni di rigetto
cronico. Il lavoro dei ricercatori del Mario Negri ha aperto
una strada nuova per un problema ancora irrisolto nella
medicina del trapianto. Questi studi possono avere
applicazioni importanti per migliorare la cura del trapianto
nell'uomo. Prima di pensare all’uomo, servono ulteriori
verifiche precliniche. È quello che faranno, insieme questa
volta, i gruppi di ricerca di Giuseppe Remuzzi e Ariela
Benigni dell’Istituto Mario Negri, di Emanuele Cozzi del
CORIT, di Mauro Giacca dell’ICGEB. Utilizzando un modello di
rigetto cronico messo a punto nei primati, impiegheranno
vettori virali nuovi, studieranno l’efficacia del
trasferimento genico nell’impedire il rigetto cronico nel
trapianto di rene che rappresenta un paradigma per future
applicazioni in tutti gli altri trapianti di organi solidi.
Milano, 25
marzo 2010.
Ufficio Stampa
Istituto Mario Negri,
Francesca Di Fronzo
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17 MARZO 2010: ROMA
11 MARZO PRESENTATO DAL
CnAMC - Cittadinanzattiva
IL IX
RAPPORTO NAZIONALE SULLE POLITICHE DELLA CRONICITA'
"MALATTIE CRONICHE E DIRITTI: ZONA AD ACCESSO LIMITATO"
Per
i malati cronici meno assistenza, meno diritti e più costi
Diagnosi tardive, accesso ai farmaci
difficoltoso e difformità sul territorio nazionale. I
pazienti pagano il conto dei Piani di rientro e dei tagli al
budget in molte Asl. Le conclusioni del nono Rapporto sulle
politiche della cronicità di Cittadinanzattiva.
scarica l'articolo
del Sole 24 ore sanità
leggi il comunicato stampa dal sito di Cittadinanzattiva
scarica il rapporto dal sito di
Cittadinanzattiva
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6 MARZO 2010: AZIENDA OSPEDALIERA
SAN CAMILLO-FORLANINI PRESENTATA LA RETE DELLA SOLIDARIETA'
E'
stata presentata il 4 marzo scorso la deliberazione n.
300/2010 del Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliera San
Camillo-Forlanini che ha istituito la Rete della
Solidarietà, composta dalle Associazioni che operano
all'interno dell'ospedale tra cui l'Associazione Malati di
Reni. L'obiettivo dell'Azienda è che la rete della
solidarietà si configuri come organismo corrente di
consultazione nella forma del Comitato Consultivo, in
particolare per la negoziazione e la verifica degli standard
di qualità pubblicati sulla Carta dei Servizi, nonché nella
forma della Commissione Mista Conciliativa per la gestione
delle controversie in via extragiudiziale. Alla
presentazione, erano presenti il Direttore Generale Dr.
Luigi Macchitella, la responsabile dell'URP doott.ssa
Giovanna Natalucci e l'On. Augusto Battaglia, già assessore
regionale alla Sanità.
(stampa la delibera)
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4
MARZO 2010:
PUBBLICATI SUL BOLLETTINO
UNICO REGIONALE 26 PAC DI CUI 4 CHE CI RIGUARDANO DA VICINO:
Il
Commissario Straordinario alla sanità laziale con il decreto
n. 1 del 12 gennaio 2010, ha emanato 26 nuovi PAC (Pacchetto
Ambulatoriale Complesso) attesi da mesi ed elaborati dai
medici specialisti, tra i quali 4 che ci riguardano da
vicino:
1)
PAC
per la diagnosi delle nefropatie;
2)
PAC
per l’Insufficienza Renale Cronica;
3)
PAC
per l’accertamento di idoneità al trapianto renale;
4)
PAC
per lo studio del donatore vivente.
Che cosa è il PAC
Il
Pacchetto Ambulatoriale Complesso è una modalità
assistenziale di tipo ambulatoriale. Consente al cittadino
che deve sottoporsi ad accertamenti molteplici a volte
complessi, di eseguire tutto ciò di cui ha bisogno con un
numero limitato di accessi, senza bisogno di essere
ricoverato in Day Hospital o in degenza ordinaria.
Come funziona
Lo
Specialista Ospedaliero può arruolare il cittadino e avviare
un PAC, comunicandone l’attivazione al medico di medicina
generale. Il PAC comporta la compilazione di una cartella
ambulatoriale e si conclude con una lettera di dimissione,
in cui lo specialista risponde al quesito formulato dal
medico di medicina generale. Lo specialista durante l’intero
svolgimento del percorso è la figura di riferimento del PAC
ed è responsabile della gestione e coordinamento delle varie
attività.
Quanto costa
Le
prestazioni eseguite sono soggette al pagamento di un
ticket, fissato dal Servizio Sanitario Nazionale, salvo i
casi di esenzione.
Vantaggi
1) Il
PAC garantisce in regime ambulatoria le percorsi
assistenziali tempestivi e completi, alternativi al ricovero
ordinario/Day Hospital, con un modello centrato sul problema
clinico e non sulla singola prestazione;
2)
semplifica l’accesso del cittadino alle prestazioni
attraverso la gestione, da parte della struttura, delle
prenotazioni, in coerenza con l’iter diagnostico-terapeutico
e in modo tale da ridurre il numero di accessi all’utente;
3)
razionalizza l’assistenza ospedaliera, permettendo
l’ottimizzazione delle risorse e il miglioramento
dell’efficienza attraverso lo spostamento delle attività dal
regime di ricovero a quello ambulatoriale.
(scarica il decreto in formato ZIP)
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12
FEBBRAIO 2010: DECRETO MILLEPROROGHE:
Il provvedimento è stato definitivamente approvato con la
legge di conversione 26 febbraio 2010, n. 25 recante:
«Proroga di termini previsti da disposizioni legislative») è
stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 27 febbraio
2010.
1) Sarà possibile
dichiarare la volontà alla donazione sulla carta di
identità.
Il testo approvato ha tolto l'obbligatorietà a contenere
l'indicazione del
consenso,
ovvero, del diniego a
donare i propri
organi in caso di morte.
I cittadini italiani
potranno indicare sulla carta d'identità se intendono donare
o meno i propri organi in caso di morte.
-
L’emendamento proposto dalla
Senatrice Laura Bianconi ricalcava la proposta di legge n.
1041 da lei presentato il 23 settembre 2008.
Dal 1999, con l’approvazione della legge 91, il consenso può
essere espresso in vari modi, tra cui: con una dichiarazione
scritta che si porta con sé, registrando la volontà
all’unità sanitaria locale o davanti al medico di famiglia.
Da allora il consenso esplicito è arrivato al registro
nazionale da circa un milione di italiani. La legge prevede
l’applicazione del «silenzio-assenso-informato». Ma il
principio, che pure è servito per far approvare la legge, è
rimasto inapplicato. La possibilità di esprimere la volontà
sulla carta di identità e non l'obbligatorietà rientra,
secondo noi, nello spirito della legge -
- Il presidente della Commissione Affari costituzionali del
Senato, Carlo Vizzini, spiega che si è trattato di "un
errore materiale del Governo, che l’esecutivo ha corretto in
aula". "Una norma del genere con l’obbligo di dichiarare o
meno il proprio consenso alla donazione di organi - spiega -
sarebbe stata incostituzionale". -
- Afferma il Dr. Alessandro Nanni Costa, direttore del
Centro Nazionale Trapianti: «E’ positivo che l’indicazione o
meno alla donazione degli organi nella carta di identità sia
espressione della volontà in vita». -
- In
merito al Decreto, sottolinea, oggi, un comunicato del
Centro Nazionale Trapianti, che nelle more di attuazione
della norma e fino ad una più chiara indicazione delle
modalità applicative, le procedure per l'acquisizione
del consenso sulla donazione di organi rimangono quelle
basate sull'art. 23 L. 91/99. -
Il testo approvato dall'aula del Senato (DDL 1955):
«All'articolo 3 del testo unico delle leggi di pubblica
sicurezza, di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e
successive modificazioni, dopo il secondo comma è inserito
il seguente: »La carta d'identità può altresì contenere
l'indicazione del consenso ovvero del diniego della persona
cui si riferisce a donare i propri organi in caso di morte».
Regio Decreto 18 giugno 1931, n. 773" Testo unico delle
Leggi di Pubblica
Sicurezza "
Art. 3
(con successive modifiche ed integrazioni)
Il
Sindaco è tenuto a rilasciare alle persone di età superiore
agli anni quindici aventi nel Comune la loro residenza o la
loro dimora, quando ne facciano richiesta, una carta di
identità conforme al modello stabilito dal Ministero
dell'Interno.
La
carta di identità ha durata di dieci anni. Le carte di
identità rilasciate a partire dal 1° gennaio 2010 devono
essere munite della fotografia e delle impronte digitali
della persona a cui si riferiscono.
La
carta d'identità è titolo valido per l'espatrio, anche per
motivi di lavoro, negli Stati membri della Comunità
economica europea e in quelli coi quali vigono, comunque,
particolari accordi internazionali.
A
decorrere dal 1º gennaio 1999 sulla carta d'identità deve
essere indicata la data di scadenza.
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2) Vengono riconosciuti i dei diritti dei donatori di
organi viventi e dei candidati al trapianto.
I l
riconoscimento dei diritti dei donatori di organi viventi, è
il primo importante passaggio per l’attuazione della legge
458 del 1967 che regola la donazione ed il trapianto di
organi tra viventi.
-
Lo schema del
«Regolamento per lo svolgimento delle attività di trapianto
di organi da donatore vivente»,
è stato già discusso dalla
conferenza Stato-Regioni, che nella seduta dell'8 aprile
2009 ha dato parere favorevole. Successivamente il Consiglio
di Stato ha formulato delle complesse osservazioni che ne ha
bloccato l'iter. L’emendamento, con le risorse previste per
il 2010
consentirà ai donatori viventi che hanno un rapporto di
lavoro dipendente o parasubordinato, di avere gli stessi
diritti già previsti nel caso di donazioni di midollo osseo
in tema di permessi retribuiti. -
Il testo riconosce gli stessi diritti al candidato al
trapianto da donatore vivente.
Afferma Luciana Pedoto, deputata in commissione Affari
sociali della Camera, commentando l'approvazione
dell’emendamento da lei proposto. ''Esprimo tutta la mia
soddisfazione, l'emendamento consentirà al ministro della
Salute di emanare il regolamento in materia atteso da
quarantatre anni sanando un'ingiustizia che darà sollievo ai
malati e ai loro familiari''.
Il testo approvato dall'aula del Senato (DDL1955):
« In attesa del coordinamento legislativo delle disposizioni
già vigenti in materia, fino al 31 dicembre 2010, al
candidato al trapianto e al potenziale donatore di cui alla
legge 26 giugno 1967, n. 458, che hanno un rapporto di
lavoro dipendente o parasubordinato si applicano le
disposizioni di cui all'art. 5 della legge 6 marzo 2001, n.
52, con le modalità previste dal regolamento di cui alla
medesima legge 26 giugno 1967, n. 458. Ai maggiori oneri
derivanti dall'attuazione del presente comma, pari a 10
milioni di euro per l'anno 2010, si provvede mediante
corrispondente riduzione del Fondo di riserva per le
autorizzazioni di spesa delle leggi permanenti di natura
corrente, iscritto nello stato di previsione del Ministero
dell'economia e delle finanze, come determinato dalla
tabella C allegata alla legge 23 dicembre 2009, n. 191».
Legge 6 marzo 2001, n. 52 "Riconoscimento del Registro
nazionale italiano dei donatori di midollo osseo"
Art. 5. (Diritti dei
donatori).
1. I donatori di midollo osseo
con rapporto di lavoro dipendente hanno diritto a permessi
retribuiti per il tempo occorrente all’espletamento dei
seguenti atti:
a) prelievo finalizzato all’individuazione
dei dati genetici;
b) prelievi necessari all’approfondimento
della compatibilità con i pazienti in attesa di trapianto;
c) accertamento dell’idoneità alla donazione,
ai sensi dell’articolo 3 della legge 4 maggio 1990, n. 107.
2. Il donatore ha altresì
diritto a conservare la normale retribuzione per le giornate
di degenza necessarie al prelievo di sangue midollare,
eseguito in regime di spedalizzazione, e per quelle
successive alla donazione, per il completo ripristino del
suo stato fisico, secondo quanto certificato dall’equipe
medica che ha effettuato il prelievo di midollo osseo. I
relativi contributi previdenziali sono accreditati ai sensi
dell’articolo 8 della legge 23 aprile 1981, n. 155. A tal
fine, al datore di lavoro sono certificati, a cura dei
servizi che hanno reso le prestazioni sanitarie, l’accesso e
le pratiche inerenti alla procedura di donazione cui è stato
sottoposto il dipendente donatore di midollo osseo.
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9 FEBBRAIO 2010: IL CENTRO
NAZIONALE TRAPIANTI PRESENTA IL REPORT 2009
Sono stati 3.164 i pazienti trapiantati nel 2009 contro i
2.932 del 2008, per un aumento percentuale tra organi
solidi, tessuti e cellule pari al 10.5%. Dopo una leggera
flessione osservata negli ultimi due anni, i dati registrati
nel corso del 2009 rilanciano la rete trapiantologica
italiana e l’attività del Centro Nazionale Trapianti I
potenziali donatori segnalati dai rianimatori nel 2009 sono
stati 2.326 contro i 2.298 del 2008 con un incremento
percentuale assoluto pari all’1.2%. I donatori utilizzati
nel 2009 sono 1.167 (contro i 1.094 del 2008) con un aumento
percentuale assoluto del 6.7%. Un dato positivo importante
registrato nel 2009 è quello relativo alle opposizioni:
nell’anno trascorso la percentuale di opposizioni si è
attestata sul 30.3% contro il 32.6% del 2008. La riduzione
delle opposizioni registrata nel 2009, dopo due anni di
aumento. Per quanto riguarda, invece, i dati delle 3
aggregazioni Interregionali, l’area NIT (comprendente
Lombardia, Veneto, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Prov.aut.
di Trento e Marche ) nel 2009 ha registrato 778 donatori
segnalati rispetto ai 679 nel 2008, 459 donatori procurati
nel 2009 rispetto ai 525 del 2008, 423 donatori effettivi
nel 2009 rispetto ai 497 del 2008. L’area AIRT (comprendente
Piemonte,Valle D’Aosta, Toscana, Emilia Romagna, Prov.aut.
Bolzano e Puglia) ha avuto 854 donatori segnalati nel 2009
contro gli 831 nel 2008, 424 donatori procurati nel 2009
rispetto ai 469 del 2008, 456 donatori effettivi nel 2009
rispetto ai 457 del 2008. L’area OCST (comprendente Lazio,
Basilicata, Campania, Abruzzo-Molise, Calabria, Umbria,
Sicilia e Sardegna) ha registrato 694 donatori segnalati nel
2009 rispetto ai 788 del 2008, 342 donatori procurati nel
2009 rispetto ai 364 del 2008, 310 donatori effettivi nel
2009 rispetto ai 370 dell’anno precedente.
In Italia il totale dei pazienti in lista d’attesta nel
2009 è stato pari a 9.331 con 164 pazienti in attesa di più
di un organo, di cui 6.808 per un trapianto di rene con un
tempo medio di attesa in lista pari a 2.97 anni, 1.447 per
un trapianto di fegato con un tempo medio di attesa in lista
pari a 2,06 anni, 702 per un trapianto di cuore con un tempo
medio di attesa in lista pari a 2,47 anni, 226 per un
trapianto di pancreas con un tempo medio di attesa pari a
3,06 anni, 312 per un trapianto di polmone con un tempo
medio di attesa pari a 1,90 anni. Nel corso degli anni il
sistema delle liste d’attesa si è mantenuto in sostanziale
equilibrio e in linea con quello dei principali paesi
europei.
(tratto dal comunicato stampa del CNT del 4 febbraio 2010)
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29 GENNAIO
2010: LA CAMERA DEI DEPUTATI APPROVA UN ORDINE DEL GIORNO
PER I LAVORATORI IN DIALISI
Il
tetto massimo di 180 giorni di malattia costringe molti
lavoratori in dialisi al licenziamento per potersi curare.
La Camera dei deputati ha approvato un ordine del giorno,
presentato dall’On. Donella Mattesini, che consente ai
lavoratori in dialisi di avere la deroga rispetto al tetto
massimo dei 180 giorni annui di permesso. Il documento ha
avuto il parere positivo del Governo ed è stato sottoscritto
anche dall’On. Giuliano Cazzola, Vicepresidente della XI
Commissione lavoro pubblico e privato. L’ordine del giorno
impegna il Governo nell’ambito della delega per il riordino
della normativa in materia di congedi, aspettative e
permessi, a riconoscere anche ai lavoratori in trattamento
dialitico, così come ad altri lavoratori in situazioni di
analoga gravità, l’esclusione dal limite del periodo massimo
di computo di malattia indennizzabile pari a 180 giorni di
calendario all’interno dell’anno solare. L’On. Mattesini
assicura “mi impegnerò a seguire l’iter della delega
affinché il dispositivo del documento possa diventare legge,
consentendo così a tutti i lavoratori in dialisi, di
mantenere il proprio posto di lavoro senza rinunciare alla
cura, non ricorrendo a ferie o, peggio ancora, a correre il
rischio del licenziamento”.
Ci
auguriamo che questo possa essere un atto che ponga fine
alle discriminazioni normative che costringe al
licenziamento per potersi curare.
(stampa l'Ordine del Giorno)
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26
GENNAIO 2010: REGIONE LAZIO TRAPIANTI ALL'ISTITUTO
SPALLANZANI 1 MILIONE E 500MILA EURO PER IL COMPLETAMENTO
DEL POLO TRAPIANTI
La Regione Lazio ha assegnato
all'Istituto "Lazzaro Spallanzani" oltre 1 milione e mezzo
di euro per il completamento del Polo Ospedaliero
Interaziendale Trapianti. A stabilirlo è un delibera
approvata dalla giunta regionale. La cifra, che ammonta a
1.585.020 euro, è stata stanziata per il biennio 2009-2010,
dopo aver "preso atto che l'Istituto nazionale per le
malattie infettive 'Lazzaro Spallanzani' svolge, secondo
indicatori di eccellenza, funzioni di alta specialità nel
campo della prevenzione , diagnosi, cura e ricerca sulle
patologie infettive, ed in particolare per quanto riguarda
le infezioni gravi, incluse quelle correlate al trapianto".
Nel 2009 presso il P.O.I.T. sono stati eseguiti 39 trapianti
di rene, di cui 7 con rene-doppio; 27 trapianti di fegato e
19 trapianti di cuore. Sono in lista di attesa per un
trapianto 126 per il rene; 23 per il fegato; 12 per il
cuore. Nell'azienda ospedaliera sono stati effettuati
prelievi su 8 donatori di organi.
(stampa la delibera della Giunta Regionale)
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14 GENNAIO 2010: TRAPIANTI: SPAGNA
DA RECORD, MODELLO DA ESPORTARE IN UE
(di Paola Del Vecchio) (ANSAmed) - MADRID - La Spagna
conferma il record mondiale di trapianti di organi con oltre
1.600 donatori e 4000 interventi nel 2009, nonostante la
considerevole diminuzione delle vittime di incidenti
stradali, che rappresentano il più vasto ''bacino''
potenziale. Un modello che ora la Spagna, presidente di
turno dell'Ue, vuole proporre agli altri 26 Paesi
dell'Unione. Il Paese iberico ha registrato lo scorso anno
un tasso di 34,3 donatori per milione di abitanti, lo stesso
del 2007, anche se lievemente inferiore a quelli registrati
nel 2004 e nel 2005, secondo i dati diffusi dal ministro
della Sanità, Trinidad Jimenez. Ma, in ogni caso, superiore
al tasso del 26,3 per milione di abitanti rilevato negli
Stati Uniti e il doppio di quello del 18,1 della Ue. Da un
lato la donazione di organi in Spagna sembra aver raggiunto
un tetto massimo e, dall'altro, la diminuzione delle vittime
degli incidenti stradali, per la prima volta scese a 2000,
ai livelli di 40 anni fa, hanno ridotto molto la cifra di
donatori, tradizionalmente giovani vittime della strada. Nel
2009 solo l'8,7% degli organi trapiantati proveniva da
questa ''fonte'', quando 20 anni fa rappresentavano la
maggioranza. E non e' facile recuperare giovani organi sani,
osservano all'Organizzazione Nazionale di Trapianti (Ont),
per cui sono state le donazioni di anziani, con più di 60
anni, ad aver fornito lo scorso anno il 44% degli organi
trapiantati, mentre la maggioranza proveniva da vittime di
emorragia cerebrale. Un'alternativa esplorata dall'Ont per
mantenere la curva di crescita, secondo quanto ha spiegato
la Jimenez, citata dai media, è l'aumento dei trapianti di
donatori viventi. I dati registrano un aumento del 50% nei
trapianti renali, passati da 156 nel 2008 a 235 nel 2009,
pari al 10% di quelli eseguiti, e un aumento del 3,6% di
quelli di fegato, con 29 operazioni complessivamente
realizzate lo scorso anno. Parte di questo incremento e'
dovuto al fatto che nel 2009 è stato avviato in Spagna il
trapianto renale incrociato, che consente a un paziente con
un donatore incompatibile di cambiare gli organi con un
altro che si trova nelle stesse condizioni. Attualmente,
circa 5.400 ammalati sono in lista d'attesa per ricevere
organi. In cima alla lista delle buone pratiche, la comunità
della Cantabria, con un tasso di 61 donatori per milione di
abitanti; seguita da La Rioja (56,3) e dalle Asturie (41,3).
Quello spagnolo rappresenta certamente un modello che,
approfittando del semestre di presidenza a rotazione della
Ue, Madrid punta a estendere all'intero continente, con la
proposta di una direttiva sulla qualità e sicurezza nei
trapianti. ''Vogliamo trasferire ai 27 Paesi dell'Unione
Europea le stesse condizioni di qualità e sicurezza di cui
godono i cittadini spagnoli e, allo stesso tempo, indici
simili di donazioni che consentano un accesso ai trapianti
simile a quello esistente in Spagna'', ha assicurato la
Jimenez. (ANSAmed)
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