Assemblea annuale Roma 12 aprile 2015

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LA RELAZIONE, I BILANCI, IL RACCONTO DELLA GIORNATA, LE FOTO

 
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la sala

Roberto Costanzi

La sala

On. Teresa Petrangolini

Pino Lanzetta Vincenzo Orazzo

Leonardo Loche

Pr. Maurizio Valeri

Giampiero Crovetti

Dr. Alberto Santoboni

Pr. Franco Citterio

Pr. Giorgio Splendiani

Tommaso Tommasino

Giuseppe Iacovelli

Dr. Marco Gamberini

il tavolo dell'accoglienza

 

 

le foto semiserie del pranzo sociale nel link a fine pagina, dopo aver letto dell'assemblea

 

La sala dell'Hotel Villa Icidia di Vermicino è gremita con oltre 250 persone soci familiari e medici che hanno partecipato alla nostra assemblea annuale, di queste 200 hanno scelto di restare al pranzo sociale. con una quota di partecipazione molto bassa, per venire incontro alle esigenze di molte più persone. L’ordine del giorno del giorno dell’assemblea prevede:

1) Approvazione Bilancio Consuntivo 2014;

2) Approvazione Bilancio Preventivo 2015;

3) Relazione del Segretario Generale;

4) Dibattito interventi degli ospiti;

5) Varie ed Eventuali.

Alle ore 9,45 Vincenzo Orazzo V. Segretario apre l'assemblea e da la parola a Roberto Costanzi, segretario generale dell’associazione. Che dopo i ringraziamenti di rito ai presenti, ricorda la nascita dell'associazione 20 anni fa. Il 14 gennaio 1995, 8 amici che già per anni si erano spesi nel mondo del volontariato per la tutela delle persone con la malattia renale portarono a compimento un progetto in cantiere già dall’estate precedente, partendo da un assunto semplice, ovvero che con la regionalizzazione del Sistema Sanitario, le associazioni di malati cronici dovevano essere forti e presenti sul territorio, nelle singole regioni superando quando fino ad allora era stato realizzato. Non avevano inventato nulla, infatti, già in altre regioni queste scelte erano state effettuate, ed anche nel Lazio pochi mesi prima un gruppo di amici si erano iscritti al Tribunale per i Diritti del Malato, creando un gruppo di nefropatici.

Si recarono, quindi da un notaio e fondarono l’ASSOCIAZIONE MALATI DI RENI: Giorgio Cavalli, Gianna D’Adamo, Danilo Cametti, Vanda Gorgati, Roberto Costanzi, Claudio Bianchi, Paolo Rossi, Luigi Palumbo.

Alcuni siamo ancora qua, ma il ricordo in apertura di questa assemblea non può non andare a chi non è più tra noi, a chi ne ha fortemente voluto la nascita, ha contribuito a farla diventare quello che è, con decisioni semplici, a volte difficili, che negli anni hanno avuto gli effetti che vedete. Ma anche a chi decise che la loro strada era nel Tribunale per i Diritti del Malato, perché in realtà quella scelta si rivelò una moltiplicazione delle forze con la nascita nel giugno del 1996, poco più di un anno dopo, del Forum Nazionale delle associazioni di nefropatici trapiantati e di volontariato.

Ma anche la nascita di un continuo e costante rapporto con il Tribunale per i diritti del malato Cittadinanzattiva che dura tutt’ora.

Vorrei il vostro caloroso applauso per Giorgio Cavalli, Vanda Gorgati, Luigi Palumbo, Pio Bove. Grazie. La sala risponde.

Costanzi passa la parola a Pino Lanzetta V. Segretario Tesoriere per l’illustrazione dei bilanci ricorda che anche questa modalità di distribuzione e pubblicazione dei bilanci, deriva dalle scelte di quel lontano 1995, siamo ancora tra le poche associazioni a farlo.

Lanzetta, inizia con l’illustrazione del bilancio consuntivo 2014 con una dettagliata disamina delle voci che lo compongono. Dopo l’illustrazione, e chiesto se ci sono domande e osservazioni, non avendone, mette ai voti, il bilancio viene approvato all’unanimità. Da quindi lettura dei bilanci del 5xmille pervenuti nel 2013 ed utilizzati nel 2014 che non devono essere approvati dall’assemblea. Passa quindi all’illustrazione del bilancio preventivo 2015 redatto sulla falsa riga del bilancio consultivo 2014. Dopo l’illustrazione, e chiesto se ci sono domande e osservazioni, non avendone, mette ai voti, il bilancio viene approvato all’unanimità.

Al termine prende la parola Roberto Costanzi per la relazione sull’attività svolta.

 

Costanzi saluta gli ospiti presenti, medici, capo sala e la consigliera regionale Teresa Petrangolini, ed inizia ad illustrare la relazione sull'attività svolta nell'ultimo anno.

Viene riportata bozza non corretta della relazione di Costanzi:

Per prima cosa devo darvi una comunicazione del direttivo, lo scorso anno comunicammo che era intenzione di rivedere lo statuto dell’associazione per aggiornarlo e adeguarlo alle nuove normative. Nel dicembre scorso, dopo le notizia dal governo sulla riforma del terzo settore e le leggi sul volontariato, con la pubblicazione delle bozze di proposte di legge, il direttivo ha deciso di sospendere l’iniziativa in attesa di capire come evolverà la normativa, infatti il rischi è che apportiamo modifiche allo statuto che poi potrebbero non essere adeguate per le nuove norme in discussione.

2 anni fa al rinnovo del direttivo vi diedi i 3 progetti fondamentali per i quali ci saremmo impegnati nella nostra regione: il rinnovo della Commissione regionale di Vigilanza che è avvenuta alla fine del 2013, la revisione della delibera di giunta regionale 1614 del 2001 per i contributi ai nefropatici, nello specifico i contributi per recarsi ad effettuare la dialisi e la normativa per i ricoveri in riabilitazione e poter contemporaneamente effettuare la dialisi, quest’ultima norma, da quanto ci dicono in Regione, è ferma al Ministero della Salute.

A Natale 2014 è stato emanato il decreto del Commissario ad Acta 441 "Disposizioni normative in materia di nefropatie e dialisi, di contributi per spese di trasporto e prestazioni dialitiche e contestuale revoca della DGR n. 1614/2001". Proposto dalla Commissione regionale di vigilanza.

Ora tenete presente che in una regione sottoposta a piano di rientro per debiti, come siamo noi, l’emanazione di un decreto del commissario ad acta, presuppone il consenso del governo, infatti, prima della firma di Nicola Zingaretti, il decreto è stato firmato dal Sub Commissario di nomina governativa. Il fatto che ciò è avvenuto per un decreto che prevede un aumento della spesa annuale da sostenere, ci ha lasciato capire che la situazione dei trasporti da e per i centri dialisi era a conoscenza degli uffici regionali molto di più di quanto noi sapevamo e avevamo denunciato negli anni.

Negli anni, per fortuna, la dialisi è diventata una terapia sempre più praticabile alle persone anziane e con pluripatologie, e questa sala, oggi, ne è un esempio lampante, ma questo ha portato allo scoperto i problemi sociali che nel nostro paese vengono sempre relegati in secondo piano, uno di questi è stato ed è chi ci accompagna ad effettuare la terapia, in tutte le regioni il problema è stato affrontato con soluzioni adatte al territorio, ai bisogni e alle disponibilità economiche.

Il decreto regionale si basa sul principio delle regole per chi effettua questi trasporti il possesso, il mantenimento di tutti i requisiti previsti dal decreto, l’utilizzo esclusivo per il trasporto di automezzi collaudati come da Codice della Strada, il personale con un rapporto di lavoro, la patente di guida adeguata, l’obbligo di emettere fattura, ecc. sono requisiti fondamentali per poter accedere da parte delle organizzazioni ai contributi del utente trasportato tramite delega ed alla riscossione diretta.

Il possesso dei requisiti ha un costo di gestione che giustifica gli adeguamenti dei contributi, ma allo stesso tempo danno garanzia ai trasportati, ma anche agli operatori sanitari che fanno entrare queste persone nei centri dialisi che sono stati effettuati dei controlli da parte delle ASL, ciò avviene con l’istituzione e la revisione annuale dell’albo aziendale delle organizzazioni che effettuano i trasporti.

Diciamo che questo decreto, per capirci, si può paragonare a quando andiamo al supermercato a comprare il vassoio di carne già bella e tagliata. Dato che è difficile riconoscere una mucca da una fettina, al di la dell’aspetto che ci attira e delle notizie dell’etichetta, noi dobbiamo avere la certezza che quella carne è stata controllata da gente seria con normative efficaci.

L’applicazione di questo decreto che pensavamo fosse immediata, si sta rilevando molto più difficoltosa, a quasi 4 mesi dall’emanazione solo una ASL, la Roma B, su 12 ha pubblicato un primo elenco delle organizzazioni, e da altre ASL, ovvero, da singoli impiegati e dirigenti arrivano interpretazioni tendenti a mantenere tutto come era prima, senza controlli, senza impegni, senza prendere decisioni, in sostanza senza rogne alla “volemose bene”.

Non è per questo che ci siamo impegnati, e per una corretta applicazione continueremo a batterci perché è un diritto essere trasportati bene.

Negli ultimi anni a causa di questa nostra determinazione, mi sono preso insulti, parolaccie, e non solo, ma ho anche ricevuto i complimenti da chi ha capito il senso di quanto abbiamo proposto ed è stato recepito. Se mettiamo sui due piatti della bilancia i favorevoli e i contrari al decreto, la bilancia tende per i favorevoli, segno che non abbiamo sbagliato.

Le difficoltà ci sono, nelle ASL della nostra regione credo che nessuno sappia cosa succede, lasciatemi solo una citazione tratta da una audizione in Commissione Sanità del Consiglio regionale delle settimane scorse e riportata sul sito istituzionale è del direttore generale della Asl di Frosinone, Isabella Mastrobuono "…. All'atto del mio insediamento ho registrato una completa assenza di integrazione sociosanitaria e una diffusa illegalità a tutti i livelli …”.

Io sono sicuro che in regione nelle ASL, ci sono persone che stanno lavorando per uscire dal commissariamento e salvare la sanità regionale da un inesorabile declino, ma dalle parole del direttore generale capiamo che oltre a far quadrare i conti occorre far funzionare i tanti, troppi, uffici che in questi anni hanno continuato ad operare come se nulla stesse accadendo.

Il decreto affronta altri temi importanti, il secondo possiamo dire che è la realizzazione da parte delle ASL di percorsi preferenziali per i dializzati per accedere alle prestazioni di diagnostica e strumentali – tradotto analisi, radiografie, tac visite specialistiche ecc.ecc. Anche su questo stiamo intervenendo abbiamo scelto per iniziare una ASL, quella di Latina.

Ancora commissione di vigilanza stiamo riscrivendo la rete nefrologica regionale, non è facile soprattutto perché si va a toccare una rete ospedaliera già esistente e in buona parte funzionante  il nostro impegno anche in questo caso è far coincidere le esigenze crescenti che abbiamo come malati con le risorse disponibili, senza dimenticarci che poi spetta alla Regione decidere.

Continuiamo a batterci per lo sviluppo della dialisi domiciliare in tutte le forme che oggi la tecnologia ci mette a disposizione, non è facile far si che la dialisi domiciliare si sviluppi come pensiamo, stiamo intervenendo a tutti i livelli, anche verso il Ministero, dove nei giorni scorsi, con il Forum nazionale abbiamo inviato una lettera proponendo delle osservazioni e modifiche alle proposte dei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza, ma su questo ci tornerò.

Una iniziativa associativa della quale andiamo orgogliosi è stata la realizzazione del corso di formazione delle associazioni di persone con malattia renale che sono presenti nella nostra regione, 4 associazioni diverse tra loro (l’Associazione Malati di Reni, l’Associazione Nazionale Trapiantati di Rene, l’Associazione Nazionale dialisi Peritoneale e l’Associazione Nazionale Emodializzati e Trapiantati) 4 giornate di lavoro da parte di 25 attivisti delle associazioni che ci hanno fatto conoscere e superare le diffidenze, da questa iniziativa ne sono già nate delle altre tra le associazioni.

4 giorni di lavoro sotto la direzione di Teresa Petrangolini dove oltre ad interagire tra di noi hanno partecipato dei docenti scelti tra medici nefrologi e rappresentanti delle istituzioni regione e ministero della salute che ci hanno spiegato e illustrato argomenti importanti per poter essere veramente rappresentativi delle persone nostri soci e non solo.

Il lavoro di squadra ha prodotto la “Carta dei diritti della persona con malattia renale”. 8 diritti specifici che prendono le basi dalla “Carta europea dei diritti del malato”, presentata a Bruxelles il 15 novembre 2002, ma anche la consapevolezza che l’essere cittadini impone dei doveri.

  1. Diritto all’informazione;

  2. Diritto alla scelta consapevole;

  3. Diritto alla diagnosi precoce;

  4. Diritto all’orientamento e alla presa in carico;

  5. Diritto all’equità di accesso e trattamento;

  6. Diritto alla partecipazione;

  7. Diritto al trapianto;

  8. Diritto alla normalità.

Tutto questo partendo proprio dall’assunto che “io, per il semplice essere persona, ho diritto al raggiungimento del miglior livello di qualità possibile compatibilmente con le mie condizioni di salute”.

Come tutte le carte dei diritti per non rimanere un esercizio di stile devono essere fatte valere verso le amministrazioni e noi stiamo già cercando di farla inserire nel documento regionale della rete nefrologica, tanto per iniziare.

Una serie di iniziative congiunte con la Cooperativa dializzati ci ha visto protagonisti l’estate scorsa di giornate dove si è proposto la sensibilizzazione alla donazione degli organi e le manovre per la rianimazione cardio polmonare, due temi apparentemente distanti tra loro, ma in realtà in entrambi i casi si è parlato di salvare delle vite, le persone coinvolte nelle piazze hanno gradito la scenografia proposta, e non escludo che questa estate le iniziative possano essere ripetute in altri luoghi della regione.

Lo scorso anno abbiamo portato 4 atleti a Cracovia per i Campionati europei dei dializzati e trapiantati, insieme al Forum nazionale con Giuseppe Canu. La novità di quella partecipazione è stata che grazie al lavoro di Giuseppe è stata portata una squadra Unica con i colori della Nazionale, superando le squadre di club degli scorsi anni, i risultati sportivi raggiunti importanti fanno piacere, ma sono secondari alla partecipazione e al risultato per cui si è lavorato. Ma abbiamo avuto l’impressione che non tutti hanno apprezzato, ad iniziare dalle istituzioni Nazionali che hanno evitato di cogliere l’attimo.

Una iniziativa che stiamo completando in questi giorni è l’acquisto di 20 televisori per il centro dialisi dell’ospedale di Ostia, con la raccolta di fondi da parte di ditte e delle singole persone che li sono in terapia, un progetto semplice solo nell’apparenza anche per fare una donazione ci si scontra con la burocrazia.

Come continuiamo a seguire la realizzazione del centro dialisi al Nuovo Regina Margherita a Trastevere, l’aggiornamento rispetto allo scorso anno che la regione ha autorizzato la gara d’appalto per le attrezzature e che finalmente si stanno predisponendo gli atti, la novità è la possibilità che in quella struttura possa essere effettuata anche la dialisi peritoneale.

Così come speriamo a breve nel completamento della seconda parte del centro dialisi del San Camillo, dopo la chiusura dei centri del Forlanini e dello Spallanzani, per riportare l’Azienda ospedaliera più grande di Roma alla dotazione originale di posti dialisi.

Infine il centro dialisi a Largo Preneste alla casa della Salute di Santa Caterina, assicurato dal Direttore Generale della ASL per l’ottobre scorso, ma ancora fermo.

Avrete sentito parlare del progetto del Ministero della Salute e del Centro Nazionale Trapianti “Una scelta in comune” ovvero la possibilità che con il rilascio/rinnovo della carta di identità di poter esprimere la volontà alla donazione degli organi, un progetto che coinvolgerà tutti gli 8.000 comuni italiani.

Noi lo stiamo stimolando e seguendo nella regione, dove anche grazie a noi oltre 50 comuni hanno già aderito, purtroppo si contano su una mano quelli che hanno iniziato veramente ad attuarlo. Capofila Roma dove abbiamo visto la volontà determinata del sindaco Ignazio Marino chirurgo dei trapianti.

Il centro regionale trapianti ora diretto dal Prof. Maurizio Valeri, dopo la scomparsa lo scorso anno del prof. Domenico Adorno, dovrà fasi, a nostro avviso, ancora di più interprete ed esecutore di questo progetto a nome della Regione Lazio, affinché tutti i 378 comuni del Lazio adescano e lo attuino.

Il nostro ruolo in questo caso, non è quello di risolvere i problemi tecnici per l’attivazione del servizio, ne quello di essere presenti negli uffici comunali delle anagrafi, ma quello di stimolare le amministrazioni ad intervenire, cosa che potete fare tutti voi se conoscete nei comuni dove abitate il sindaco o un consigliere comunale. Ma anche quando il servizio sarà attivo di dichiarare la volontà positiva alla donazione. Ora qualcuno di voi si chiederà se vi sto prendendo in giro, che ci è rimasto da donare se siamo in dialisi, aspettiamo o abbiamo ricevuto un organo? Vero, ma dare la propria testimonianza è importante e fondamentale.

Premesso che nel 2014 e inizio 2015 i trapianti di rene da cadavere sono, seppur di poco aumentati, per noi è fondamentale continuare a stimolare l’amministrazioni sulla necessità di non perdere più gli organi dei potenziali donatori, è il coordinatore nazionale dei trapianti Prof. Alessandro Nanni Costa che lo ripete, almeno il 30% degli accertamenti di morte cerebrale non vengono effettuati nei nostri ospedali, che in numeri sono 700 casi in Italia. Di conseguenza chiedere investimenti da parte della Regione affinché si possa invertire questo numero riteniamo sia doveroso da parte delle associazioni di malati che aspettano un trapianto, forse più importante del continuare ad organizzare iniziative di sensibilizzazione alla donazione degli organi che comunque continuiamo a fare.

Ecco perché ora che il Consiglio Regionale sta per chiudere l’Agenzia Regionale Trapianti Lazio, abbiamo chiesto con la Commissione Regionale di Vigilanza sull’Emodialisi che almeno una parte dei 4 milioni di euro l’anno che si risparmieranno vengano reinvestiti nei trapianti. Ma a quando pare non ci sarà spazio per accogliere questa richiesta.

Nuove prospettive si stanno aprendo nei trapianti, sicuramente avrete sentito dai media del trapianto a cuore fermo effettuato in Inghilterra, non è la priva volta che accade, è una nuova metodica per poter prelevare gli organi da donatori che muoiono in circostanze diverse dalla morte cerebrale, non sappiamo quali sviluppi questa modalità porterà, ovvero, quanti ulteriori organi potranno essere utilizzati per i trapianti, ma certo è da seguire.

Come è da seguire la donazione samaritana di un rene avvenuta a Torino, prima donazione dopo l’approvazione della legge del 2010. Onore al merito a questo sconosciuto eroe che ha donato un rene ad una persona a lui sconosciuta, peraltro la donazione ha messo in atto una serie di trapianti crossover, ovvero ad effetto domino tra 5 coppie di donatori familiari viventi non compatibili tra loro.

Ancora l’attività con il Forum Nazionale verso il ministero della Salute. Lo scorso anni vi dissi che stavamo lavorando al documento di indirizzo della malattia renale cronica, bene questo documento è stato completato e il 4 agosto 2014 è stato approvato dalla Conferenza Stato Regioni, questo documento, se troverà gli adeguati canali e finanziamenti, avrà effetti nei prossimi anni sulla cura delle malattie renali prima che si arrivi alla dialisi.

Siamo stati successivamente coinvolti nella stesura del documento delle cronicità, tema che il ministero sta affrontando con vigore, in quanto siamo oramai una società di malati cronici, all’interno di questo documento, che non è stato ancora approvato, c’è una parte sulla malattia renale.

Infine i Livelli Essenziali di Assistenza, di cui vi ho già detto dell’intervento del Forum. La vicenda infinita dei LEA ha portato lo scorso febbraio alla stesura e diffusione di un nuovo documento ministeriale, dove abbiamo trovato inserito gli alimenti aproteici, battaglia condotta negli anni dall’associazione il Forum e Cittadinanzattiva, ci sono nuove esenzioni per le malattie renali e come detto nuove prestazioni. Unico neo che il documento non è ancora ufficiale, e quindi rischiamo resti ancora una volta sulla carta come già avvenuto nel 2008, nonostante gli impegni del ministro Lorenzin.

Per questo anno quindi dalla relazione avete capito che le cose da fare non mancano, e sicuramente altre idee e progetti usciranno fuori. Ma il prossimo anno ci sarà il rinnovo delle cariche sociali, già 2 anni fa vi dissi che stavamo tutti invecchiando e che la malattia rivendicava la sua presenza, occorrono nuove energie e nuovi approcci dell’associazionismo, vale per i presenti, ma anche per tutti gli iscritti, servono altri attivisti che hanno voglia di impegnarsi nelle cariche sociali, nel direttivo, oggi festeggiamo i 20 anni, creiamo le basi perché altri festeggino, magari con noi tra il pubblico, i 40 anni dell’associazione.

Sono arrivato al termine della relazione, come sempre ho dovuto scegliere gli argomenti e tralasciarne altri. La parola a voi soci e ospiti. Grazie.

Al termine della relazione, Costanzi da la parola alla platea.

Prende la parola Teresa Petrangolini Consigliere regionale, la quale ha ricordato che è stata sempre al fianco dei cittadini, dei malati che combattono per i propri diritti, quindi in questi anni da consigliere ha preso parte a molte delle loro battaglie, molte delle quali vinte. Per ultima, con grande soddisfazione, nel 2014, è stato approvato il Decreto, del commissario ad acta Nicola Zingaretti, numero 441 già ricordato nella relazione. Non solo, ha preso vita anche il progetto “Una scelta in comune” che consentirà di poter esprimere la volontà alla donazione degli organi al rilascio/rinnovo della carta di identità. Così come il problema dei trapianti è stato un pensiero sempre presente, infatti fin dalla nascita l’Associazione ha intrapreso degli incontri con il mondo della scuola, ha partecipato a manifestazioni sportive, politiche e culturali dove ha diffuso della documentazione con gli aspetti del trapianto e della donazione. Questo è un punto molto importante, infatti la Regione Lazio, proprio in questi giorni, ha raggiunto un altro obiettivo: la chiusura dell’Agenzia regionale trapianti, cancellata per la valorizzazione delle funzioni e delle attività del Centro regionale trapianti. Ha quindi proseguito con  un pensiero di ringraziamento per gli sforzi che questa associazione negli anni ha fatto, contribuendo anche ad una cosa importantissima la realizzazione della Carta dei diritti della persona con malattia renale, che ha riguardato tutte le associazioni di malati di reni, superando alcune divisioni, quelle barriere che caratterizzano a volte questi lavori comuni. Ha concluso il suo intervento affermando che è proprio dal lavoro comune che dobbiamo ripartire, ogni volta, per poter raggiungere nuovi progressi e miglioramenti. La Sanità, nel Lazio, deve continuare la lotta agli sprechi, migliorare la qualità dei servizi, bisogna pienamente affidarsi ad un modello completo di Trasparenza per combattere ogni tipo di corruzione. Bisogna continuare questo contatto vitale, tra associazioni e amministrazione.

Ha quindi preso la parola Leonardo Loche, componente del direttivo il quale ha ricordato l'importanza dello stare insieme e ha ribadito quanto già detto da Costanzi, ovvero, che occorrono per il prossimo rinnovo del direttivo forze nuove che portino il loro contributo anche se piccolo è sempre importante.

Il Professor Maurizio Valeri Coordinatore regionale dei trapianti ha ricordato dando una notizia non diffusa dai mass media in questi giorni, che tutti gli esami per la donazione samaritana e i trapianti crossover sono stati effettuati a Roma dal laboratorio di tipizzazione del Centro Regionale Trapianti, diretto dalla professoressa Antonina Piazza. Ha quindi ricordato l'incremento dei trapianti nella regione, si è quindi soffermato sul progetto Una scelta in Comune, evidenziando i problemi che ci sono per il collegamento telematico tra comuni e SIT, stimolando i presenti che in questi mesi si sono adoperati per far aderire i comuni della regione al progetto. In particolare è intervenuto il socio Giampiero Crovetti che opera nel viterbese chiedendo una specifica collaborazione del CRTL per continuare nell'attività di sensibilizzazione, in quanto non vedendo risultati, gli amministratori non rispondono positivamente alle nuove richieste.

Ha quindi preso la parola il Dottor Alberto Santoboni, che ha ricordato l'attività in Commissione Regionale di Vigilanza e nello specifico la riorganizzazione della rete nefrologica sulla quale si sta ora lavorando, ha espresso il pensiero che in tutta la regione deve essere data la possibilità di cura per il nefropatico, riservando solo per specifici interventi il ricorso a centri specialistici di alta specializzazione.

E' intervenuto quindi il socio Tommaso Tommasino dal sud pontino che con i suoi accenti tipici ha espresso il malessere di chi risiede lontano da Roma e di come viene percepita la sanità in provincia.

Il Professor Franco Citterio direttore del Centro Trapianti dell'Università Cattolica e presidente della SITO, Società Italiana Trapianti d'Organi ci ha riportato sul tema dei trapianti, della qualità raggiunta e delle prospettive per il futuro, la donazione da vivente e le iniziative in corso al Gemelli, dando il suo sostegno per iniziative con l'associazione.

Ha quindi portato il suo saluto Giuseppe Iacovelli dell'associazione ANTR di Latina, ricordando le iniziative congiunte nate durante e dopo il corso di formazione già citato, ha anche lui, portato il malessere della sanità del sud pontino per il quale si stanno adoperando, anche in collaborazione con l'Associazione Malati di Reni.

Così come non è mancato il saluto del Professor Giorgio Splendiani che ci ha ricordato la sua vicinanza e simpatia.

Costanzi, vista l'ora ringrazia per la partecipazione i medici presenti che non sono intervenuti, il Dottor Walter Valentini responsabile della nefrologia dell'ospedale di Rieti, il Dottor Francesco Ventola, augurandoci che il prossimo anno possa portarci la notizia dell'apertura del centro dialisi al Nuovo Regina Margherita e il Dottor Marco Gamberini il quale brevemente ha illustrato i seppur minimi progressi ottenuti al S. Giovanni di Roma con l'incremento in questo anno del numero delle persone in trattamento dialitico dopo i tagli degli scorsi anni.

Alle ore 13,00 Costanzi dichiara chiusa l’assemblea avendo esaurito gli argomenti in discussione, ringrazia la Cooperativa Sociale Dializzati Italia e la Cooperativa San Paolo della Croce per il sostegno che hanno dato con i servizi con i pulmini, e invita tutti i soci a spostarci nell'attiguo ristorante per il pranzo sociale.

 

Le foto semiserie del pranzo sociale


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