20 DICEMBRE 2013: ASL LATINA CENTRO
DIALISI PRIVERNO CHIUDE UN TURNO DI
EMODIALISI
Ci hanno provato in tutti i modi
medici ed infermieri per tenerlo
attivo, ma oggi è l'ultimo giorno
che il turno di emodialisi dispari
mattina resta attivo al centro
dialisi situato nell’ex ospedale
Regina Elena di Priverno in
provincia di Latina. Il centro
dialisi è dipendente della
nefrologia dell'ospedale di
Terracina ed il turno veniva tenuto
aperto dagli infermieri di
Terracina, in Attività Libero
Professionale, si spostavano per la
necessità delle persone di Priverno
e zone limitrofe, ma la carenza di
organico e le necessità del centro
di Terracina hanno obbligato gli
infermieri a desistere. Le persone
in terapia nel turno sono state
ricollocate tra altri turni a
Priverno e Terracina (fino a 30 km
di distanza).
Nel centro, con il personale
disponibile, restano attivi 2 turni
di emodialisi. Considerato che anche
il centro di Terracina è al massimo
delle potenzialità, i nuovi ingressi
in dialisi dovranno essere per forza
inviati in altri centri distanti
fino a 40 chilometri dalle loro
abitazioni, sperando che l'organico
infermieristico possa essere
aumentato nei prossimi mesi. |
13 DICEMBRE 2013: ROMA RIPRESA L'ATTIVITA'
DI TRAPIANTO AL POIT SAN
CAMILLO-SPALLANZANI
Il 24 novembre è stato eseguito dal
responsabile Dr Massimo Iappelli, il
primo trapianto di rene al POIT nel
reparto situato nell'istituto
Spallanzani ristrutturato dopo i
tragici eventi dei mesi scorsi con
l’infezione da klebsiella che ha
portato a dei decessi post trapianto
............
leggi
tutta la vicenda nella pagina
dedicata |
11
DICEMBRE 2013: ROMA OSPEDALE SANTO
SPIRITO LA NEFROLOGIA E DIALISI
OSPEDALIERA RIDUCE ANCORA L’ATTIVITA’,
DISATTIVATA LA PRONTA DISPONIBILITA’
MEDICA NOTTURNA, IL 118 AVVERTITO
PER RIVOLGERSI ALTROVE, GARANTITA LA
PRONTA DISPONIBILITA' SOLO PER
ESIGENZE INTERNE A GIORNI ALTERNI.
All’ospedale Santo Spirito della ASL
RM E è stata disattivata dall’8
scorso, la pronta disponibilità
notturna dei medici nefrologi, anche
in questo caso, come avvenuto
recentemente per l'ospedale S.
Giovanni, la direzione dell’ospedale
riconosce la gravità della decisione
scrivendo all’ARES 118 informandoli
di portare verso altri Pronto
Soccorso/DEA eventuali urgenze di
carattere nefrologico e con
necessità dialitiche.
Con questo ulteriore taglio continua
la riduzione dell’attività
nefrologica dell’Ospedale Santo
Spirito, Centro di Riferimento
Regionale, iniziata nel 2012.
L’attività ambulatoriale dei 2 turni
di emodialisi superstiti sono state
concentrate alla mattina, con
ulteriori spostamenti e disagi per
le persone in assistenza.
Garantita la pronta disponibilità
medica nefrologica solo per le
persone in dialisi presso il centro
e per le necessità dei reparti di
degenza solo per 3 notti la
settimana, mentre per le restanti
notti alle persone in dialisi è
stato comunicato di rivolgersi al
Pronto Soccorso ospedaliero con
nefrologia più vicino casa.
Nonostante l’arrivo di un medico
nefrologo da altra ASL in
sostituzione, la mancanza dei medici
in organico resta grave e solo la
buona volontà del personale
sanitario tutto consentono ancora di
dare un minimo di assistenza
notturna. Ma fino a quando?
(la circolare
inviata dal S. Spirito al 118
)
|
02 NOVEMBRE 2013: REGIONE LAZIO:
RICOSTITUITA LA COMMISSIONE DI
VIGILANZA SULL’EMODIALISI
Il rinnovo della commissione è stato
uno degli impegni prioritari che
l’associazione ha assunto di fronte
ai soci in assemblea e che stasera
arriva con il comunicato stampa che
riportiamo, in attesa di pubblicare
la copia del decreto di nomina.
Ci corre l’obbligo ringraziare i 3
consiglieri regionali che in questi
mesi hanno più volte sollecitato
l’amministrazione per il rinnovo:
Rodolfo Lena, Maria Teresa
Petrangolini e Riccardo Agostini
nell’ordine Presidente e componenti
della Commissione Politiche sociali
e salute.
Roma, 2 novembre -(Adnkronos) -
Ricostituita dalla Regione Lazio la
Commissione di vigilanza sul sistema
emodialisi del Lazio. Si copre così
un buco nel sistema di sorveglianza
di un settore che coinvolge 5.000
pazienti e che durava da quasi due
anni. I componenti dell'organismo
erano decaduti nel 2011. Da allora
c'è stato il vuoto. La Commissione,
composta da esperti indicati dalle
associazioni dei malati di reni,
dall'Ordine dei medici e dalla
Regione, ha il compito di vigilare
sul corretto esercizio della terapia
dialitica nel Lazio e di dare
supporto tecnico, scientifico,
amministrativo e regolamentare alla
Regione in materia di nefrologia e
dialisi. Il rinnovo vale per il
triennio 2013/2016. "Con la nomina
degli esperti la commissione torna a
svolgere il proprio ruolo di
sorveglianza e proposta in un
settore della sanità laziale
delicatissimo perché impatta
direttamente con la vita dei
pazienti - spiega il presidente
Nicola Zingaretti - Chi è in dialisi
lo è per tutta la vita e spesso è in
lista per un trapianto. Nonostante
la sua strategicità, questo
organismo era fermo da due anni. La
Regione ora ha lo strumento adeguato
e le giuste professionalità per
affrontare le grandi criticità del
settore".
Questi i nomi dei componenti della
Commissione: i dottori Sabri Shamsan
Hassan responsabile della nefrologia
e dialisi della Casa di Cura Villa
Sandra di Roma, e Alberto Santoboni
primario nefrologia dell'ospedale di
Colleferro, Centro di riferimento
per la patologia, indicati dalla
Ordine dei Medici; per
l'Associazione Malati di Reni sono
stati designati Roberto Costanzi e
Vincenzo Orazzo supplente; per l'ANED
(Associazione Nazionale
Emodializzati) Valentina Paris e
Anna Viola supplente. La Regione ha
indicato i dottori Roberto Palumbo
primario nefrologia al S. Eugenio e
Sandro Feriozzi primario nefrologia
dell'ospedale Belcolle di Viterbo,
ospedali centro di riferimento per
la patologia
.
decreto del Presidente P00341
del 7 novembre 2013
|
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21 OTTOBRE 2013: REGIONE LAZIO: PRONTA
COMMISSIONE DI VIGILANZA SULL'EMODIALISI
Riportiamo il comunicato stampa di sabato,
della Regione Lazio, con l'impegno di
verifica nei prossimi giorni.
(AGI) - Roma,
19 ott. - "L'istruttoria per la nomina della
Commissione regionale di vigilanza sulla
dialisi è conclusa e già dalla prossima
settimana l'organismo sarà operativo, dopo
oltre un anno di assenza. Si dà così una
risposta concreta alle segnalazioni
pervenute in questo ultimo mese da parte di
associazioni dei malati, presidente e
componenti della Commissione consiliare
sanità che con grande tempestività hanno
segnalato le criticità di un settore che
coinvolge oltre 5mila persone". Lo rende
noto la Regione Lazio. (AGI) Red/Oll
|
17 OTTOBRE 2013: ROMA OSPEDALE
FATEBENEFRATELLI “BILANCIO IN PROFONDO
ROSSO” CHIUDE LA DIALISI, O FORSE NO !
aggiornamento 24 ottobre 2013:
Regione, bene tavolo tecnico
Fatebenefratelli.
(ASCA) - Roma, 24 ottobre - ''Il tavolo è
stato positivo ci sarà un ulteriore
approfondimento già a nei prossimi giorni,
abbiamo già un appuntamento la prossima
settimana e abbiamo ascoltato le esigenze
del Fatebenefratelli e loro ci hanno
presentato una prima proposta, un'ipotesi di
lavoro su cui abbiamo fatto delle
osservazioni tecniche affinché la loro
proposta sia coerente con la programmazione
sanitaria regionale e con i punti di forza
della rete che il Fatebenefratelli
rappresenta. Un elemento di coerenza che per
noi è importante così come sono importanti
anche nell'ambito di una riorganizzazione
che è necessaria per la struttura anche
quegli elementi che hanno a che fare con
l'appropriatezza delle prestazioni.'' Parole
di Alessio D'Amato responsabile cabina di
regia della sanità della Regione Lazio, al
termine del tavolo tecnico che ha riunito,
dalle 15.30 del pomeriggio, nella sede della
giunta i rappresentanti del Fatebenefratelli
e i tecnici della Regione. ''Su questo c'è
un lavoro che è già stato avviato, mettiamo
a disposizione i nostri tecnici e i dati per
fare in modo che il nuovo piano industriale
contenga queste indicazioni. Abbiamo
riscontrato da parte loro - ha detto D'Amato
- la massima disponibilità e anche rispetto
alle note che erano state diffuse si è
tenuto a precisare che sono ipotesi lavoro
aperte a tutti i possibili cambiamenti e per
noi è importante perché è un segnale anche
nei confronti dei pazienti e degli operatori
di estrema attenzione. Sono fiducioso che
nei prossimi giorni si possa arrivare a
delineare un percorso che porti fuori dalla
crisi questa struttura importante per
Roma.'' per D'Amato ''sicuramente la strada
maestra dovrà essere quella di rimodulare
l'offerta sanitaria del Fatebenefratelli per
rimettere in equilibrio la struttura''. Come
spiegato da Fra Giampietro Luzzato,
vicepresidente operativo del
Fatebenefratelli, ''pensiamo di rivedere
questo piano perché 170 esuberi possono
essere anche meno, non lo sappiamo in questo
momento quanto alcune funzioni importanti
che abbiamo previsto eventualmente di
chiudere dovrebbero ritornare in ballo, non
possiamo neanche privare eccessivamente la
rete di emergenza della città. Da questo
punto di vista spero tra breve che nella
prossima settimana ci ritroveremo qui per
discutere di alcune cose e arrivare meglio a
comprendere quelle che sono le necessità che
dobbiamo per forza esprimere e quelle che
invece possiamo eventualmente tagliare''.
In merito alla possibile chiusura di tre
reparti - dialisi, servizio psichiatrico di
diagnosi e cura e servizio trasfusionale -
Luzzato ha sottolineato che ''se non chiude
qualcosa dovremo pensare a chiudere
qualcos'altro. Bisogna considerare quali
sono le risorse a nostra disposizione e come
fare questa attività. Dobbiamo rivedere il
piano. Non sarà semplice, ma ci aiuteranno i
tecnici della Regione''. D'Amato ha spiegato
che ''c'è la massima collaborazione siamo
particolarmente attenti alle esigenze che ci
sono state sottoposte e lavoreremo nei
prossimi giorni per arrivare ad un corretto
punto di equilibrio. Come rilevato da
D'Amato ''i tecnici lavoreranno anche sabato
e domenica per avere un quadro più chiaro
dal punto di vista numerico. Oggi erano
presenti tecnici dell’accreditamento, del
bilancio e del credito sanitario, la
direttrice regionale della programmazione''.
|
una
panoramica dell'ospedale sul Tevere |
La notizia è apparsa questa sera sui
giornali telematici di Roma, ripresa e
quindi confermata, anche dai comunicati
delle organizzazioni sindacali preoccupate
per i 170 esuberi annunciati. L’ospedale
Classificato Fatebenefratelli dell’isola
Tiberina al centro di Roma, di proprietà
dell’ordine ospedaliero di S. Giovanni di
Dio è in profondo rosso, e il consiglio di
amministrazione ha deciso sostanziosi tagli
tra cui l’emodialisi con circa 60 persone in
terapia ambulatoriale e presupponiamo tutta
l’attività nefrologica che all’interno
dell’ospedale viene effettuata.
La notizia letta tra
le righe è drammatica, infatti, nella
conferenza stampa di oggi il
vicepresidente operativo frà Giampietro
Luzzato, il Direttore generale Carlo Maria
Cellucci e il Direttore Sanitario Maurizio
Ferrante
affermano che è un piano lacrime e sangue a
meno che entro il 1° novembre, la Regione
non dia certezze non solo di carattere
finanziario, si aspettano un intervento
della Regione, alla quale non chiedono
soldi, a parte quelli dovuti per le
prestazioni già erogate. Quello che
auspicano è di trovare soluzioni, ad esempio
diversificando le attività per trovare un
nuovo equilibrio. Ovvero, traduciamo noi,
fateci riorganizzare l’ospedale come
vogliamo.
Non è il primo ospedale religioso della
capitale, che all’improvviso scopre di
essere in profondo rosso e minaccia chiusure
e licenziamenti, ci aspettiamo quindi nelle
prossime settimane interventi per
scongiurarne la chiusura.
Con un successivo comunicato stampa che
riportiamo integralmente:
(AGI) - Roma, 17 ott. -
Cellucci ha chiarito che il budget
proveniente dalla regione ammonta a 85
milioni di euro, "che non sono più
sufficienti". In attesa di incontrare il
presidente della regione Lazio, il d.g. ha
annunciato l'intenzione di incontrare la Asl
per iniziare a trovare una sistemazione per
i sessanta pazienti dializzati seguiti dalla
struttura. (AGI) rm9/Mal
Insomma scatta il solito ricatto per le
persone in dialisi. Seguiremo la vicenda e
vi terremo informati.
|
11 OTTOBRE 2013 SANITA' LAZIO, RICCARDO
AGOSTINI: NOMINARE SUBITO LA COMMISSIONE
REGIONALE DI VIGILANZA SULL'EMODIALISI
|
Riccardo Agostini |
Secondo
intervento del Consigliere Regionale sul
problema della nefrologia e dialisi, in
pochi giorni. “Come già auspicato e
richiesto un mese fa dalla commissione
consiliare politiche sociali e salute di cui
faccio parte che raccoglieva e rilanciava le
richieste avanzate dalle associazioni dei
malati, è urgente e non più rinviabile il
rinnovo della commissione vigilanza
sull’emodialisi. La struttura non è più in
funzione da oltre un anno e questo, insieme
alle restrizioni, sempre più
incomprensibili, imposte del piano di
rientro, sta provocando e facilitando lo
smantellamento silenzioso ma progressivo
della rete pubblica in un settore essenziale
per la vita stessa di migliaia di pazienti”.
Lo afferma in una nota il consigliere
regionale del Lazio, Riccardo Agostini, che
prosegue: “Negli ultimi mesi hanno cessato
l’attività il turno serale di Tor Vergata e
il turno dispari del S. Spirito. I pazienti
per continuare le cure hanno dovuto cercarsi
un posto altrove. Nei giorni scorsi inoltre
ha chiuso senza avvertire nessuno, il
servizio d’emergenza notturno del S.
Giovanni con la motivazione che mancano i
medici. I malati di reni, quelli in dialisi
e quelli in cura presso i centri di
riferimento non possono essere abbandonati a
se stessi o appaltati alle strutture
private. Per fermare questa deriva –
conclude Agostini - occorre rinnovare subito
la commissione di vigilanza con esperti
capaci di garantire l’integrità del servizio
pubblico e il rispetto delle regole da parte
degli erogatori privati”.
|
2
OTTOBRE 2013: ROMA AZIENDA OSPEDALIERA SAN
GIOVANNI ADDOLORATA LA NEFROLOGIA E DIALISI
OSPEDALIERA RIDOTTA ALLO STREMO, DISATTIVATA
LA PRONTA DISPONIBILITA’ MEDICA NOTTURNA, IL
118 AVVERTITO PER RIVOLGERSI ALTROVE.
aggiornamento 4 ottobre 2013:
Comunicato stampa 2 ottobre 2013:
Associazione Malati di Reni ANED Lazio
Ennesimo taglio alla nefrologia e dialisi
ospedaliera pubblica nella nostra regione.
All’Azienda ospedaliera S. Giovanni
Addolorata DEA di secondo livello, uno dei
più grandi complessi ospedalieri di Roma, è
stata disattivata la pronta disponibilità
notturna dei medici nefrologi, la direzione
dell’ospedale riconosce la gravità della
decisione scrivendo all’ARES 118
informandoli di portare verso altri Pronto
Soccorso/DEA eventuali urgenze di carattere
nefrologico e con necessità dialitiche.
Questo ulteriore taglio segue di pochi
giorni la chiusura dei turni di emodialisi
ambulatoriale all’ospedale S. Spirito ed al
Policlinico di Tor Vergata, ed è l’ennesimo
taglio all’attività nefrologica del San
Giovanni, dove la nefrologia e dialisi è
ridotta allo stremo dopo i tagli degli
ultimi anni.
Roberto Costanzi segretario
dell’Associazione Malati di Reni e Anna
Viola referente ANED Lazio, le due
associazioni rappresentative delle persone
nefropatiche nella Regione, esprimono tutta
la loro preoccupazione sui fatti che
accadono dichiarano “Il Direttore generale
dell’Azienda ospedaliera S. Giovanni
Addolorata Dr. Gian Luigi Bracciale ha
continuato negli anni a disattivare la
nefrologia aziendale senza che nessuno lo
fermasse, leggiamo sul sito della Azienda
ospedaliera che sono in corso avvisi per
incarichi di numerosi medici specialisti, ci
domandiamo se siano state inoltrate le
richieste di deroghe per l’assunzione di
medici nefrologi alla regione Lazio, se la
Regione ha risposto, ma soprattutto quale
sarà il prossimo taglio?”
(3 ottobre articolo di
Giulia Bianconi Il Tempo cronaca di Roma
)
Riccardo
Agostini: San Giovanni smantella servizi
dialisi a rischio 20 pazienti cronici
|
Riccardo Agostini |
(AGENPARL) - Roma, 03 ott - "Sotto i colpi
del piano di rientro si stanno smantellando
i servizi di nefrologia e dialisi al centro
di Roma, pezzo a pezzo. Da luglio ad oggi
sono stati chiusi o depotenziati i servizi
per i malati di reni al S. Spirito e Tor
Vergata e da ieri il S. Giovanni ha
comunicato di interrompere per mancanza di
medici il servizio di reperibilità
notturna." Lo dichiara in una nota il
Consigliere regionale Riccardo Agostini.
"Con questa decisione si mette a rischio la
vita di 20 dializzati cronici in cura presso
l’ospedale. Come alternativa ora hanno il
centro del S. Eugenio che ha dato già la sua
disponibilità e che ormai è l’unico presidio
in grado di garantire servizi efficaci ai
malati di reni e sulle 24 ore. Cosi non si
può andare avanti. C’è urgenza di prender
atto di quanto sta accadendo e porre in
essere i rimedi necessari. Ritengo ci sia
ancora margine per evitare situazioni di
estrema crisi ma occorre intervenire subito
ascoltando il grido d’allarme che da mesi
stanno lanciando le associazioni. Occorre
affrontare al più presto il problema del
rete nefrologica nel Lazio - conclude
Agostini - perche ormai il sistema pubblico
sta perdendo pezzi giorno dopo giorno a
vantaggio dei privati. E non mi pare questa
la strada da seguire."
|
Il Dr. Per Gianluigi Bracciale Direttore
Generale dell’A.O. San Giovanni Addolorata
di Roma, DEA di Secondo livello, uno dei più
grandi complessi ospedalieri della capitale,
alla fine è riuscito a smantellare la
nefrologia aziendale, senza che nessuno
lo abbia fermato in tempo.
Tutto è iniziato nel 2011, quando già era
sta chiusa la degenza nefrologica,
ufficialmente per ristrutturare il reparto,
con la proposta di Atto Aziendale per
declassare l’Unità Operativa Complessa di
Nefrologia e dialisi, unica dell’azienda, a
Unità Operativa Dipartimentale, in quella
occasione di Direttore Generale affermò, in
un incontro ufficiale, che nulla sarebbe
cambiato per i pazienti, che quella era una
riorganizzazione interna e potevamo
aspettarci solo un aumento delle attività.
Ma così non è stato. Il 14 maggio del 2012
chiude il primo turno di dialisi alla sala B
con 9 posti, il 18 dicembre chiude
definitivamente la sala B, dimezzando di
fatto l’attività di emodialisi ambulatoriale
da 18 a 9 posti attivi. Ora da ieri 1°
ottobre è stata disattivata la pronta
disponibilità notturna, per mancanza di
personale medico. Tutte le persone in
terapia ambulatoriale sono state avvertite
che in caso di urgenza notturna devono
rivolgersi al Pronto Soccorso dell’ospedale
Sant’Eugenio Centro di riferimento di
Nefrologia e dialisi della ASL RM C
competente per territorio che ha dato
l’immediata disponibilità a fornire
assistenza.
Ma che questa chiusura è un atto grave lo si
evince dal fatto che è stata avvertita la
centrale operativa del 118 alla quale è
stato comunicato di trasportare le urgenze
dei pazienti nefropatici presso altri Pronto
Soccorso/DEA, sono stati altresì avvertiti
tutti gli ospedali afferenti al DEA di II
livello. Leggiamo sul sito della Azienda
ospedaliera che sono in corso avvisi per
incarichi di numerosi medici specialisti, ci
domandiamo se siano state inoltrate le
richieste di deroghe per l’assunzione di
medici nefrologi alla regione Lazio, se la
Regione ha risposto, ma soprattutto quale
sarà il prossimo taglio?
(i documenti diffusi
nel centro dialisi
)
|
19
SETTEMBRE 2013 REGIONE LAZIO IL PRESIDENTE
DELLA COMMISSIONE POLITICHE SOCIALI E SALUTE
RODOLFO LENA SCRIVE A NICOLA ZINGARETTI SUL
MANCATO RINNOVO DELLA COMMISSIONE DI
VIGILANZA SULL'EMODIALISI E SULLA REVISIONE
DELLA DGR 1614/2001 PER I CONTRIBUTI AI
NEFROPATICI
|
Rodolfo Lena |
Il Presidente della Commissione Politiche
Sociali e Salute del Consiglio Regionale ha
ascoltato le problematiche che gli abbiamo
esposto nell'incontro del 4 settembre
scorso, ed ha ritenuto doveroso sollecitare
il Presidente della Giunta Regionale, nonché
Commissario ad Acta Nicola Zingaretti su due
problematiche con distinte note.
La prima riguarda il rinnovo della
Commissione Regionale di Vigilanza
sull'Emodialisi scaduta da oltre un anno.
Scrive Lena
"La Commissione di cui trattasi e di cui
tra l’altro fanno parte anche alcuni
rappresentanti delle due Associazioni più
rappresentative dei pazienti, ha ben operato
dando il proprio contributo per
l’elaborazione di molte delle norme che
riguardano la nefrologia, la dialisi ed i
trapianti e sollecitando altresì interventi
mirati su tutte le problematiche che
riguardano queste gravi patologie."
La seconda nota riguarda la revisione dei
contributi da erogare alle persone
nefropatiche.
Scrive Lena
" Con la proposta di DGR n. 8664 del
2011, l’Assessorato alla Salute ha proposto
la revoca di tale provvedimento e l’adozione
di una nuova delibera in base alle seguenti
considerazioni:
• Le modificazioni normative intervenute nel
decennio;
• I cambiamenti nella tipologia e
complessità della domanda assistenziale;
• La rilevanza attribuita dagli operatori
del settore alla presa in carico nefrologica
del paziente nel periodo pre-dialitico per
evitare o differire il ricorso alla dialisi
stessa;
• Le problematiche e criticità evidenziate
dalle ASL e/o dalle associazioni di
categoria;
• Le osservazioni e proposte emerse in
materia in sede di Commissione di vigilanza
per l’esercizio dell’emodialisi nel Lazio.
Tuttavia tale proposta non è mai stata
deliberata ed è rimasta lettera morta.
La proposta è costituita da più parti, tutte
importanti ma, a parere dell’Associazione
Emodializzati, la più importante è la parte
relativa ai contributi per recarsi ad
effettuare l’emodialisi ambulatoriale, che
coinvolge nella nostra Regione circa 2.000
pazienti."
Ci auguriamo che il Presidente Zingaretti le
legga ed intervenga.
|
2 SETTEMBRE 2013: ROMA CHIUDONO 2 TURNI DI
EMODIALISI IN STRUTTURE PUBBLICHE
POLICLINICO DI TOR VERGATA E OSPEDALE SANTO
SPIRITO.
Nella attesa che la nuova amministrazione
della Regione Lazio riesca a dare risposte
concrete ai problemi sanitari, riprende lo
stillicidio delle chiusure dei turni di
emodialisi nelle strutture pubbliche. Da
oggi ben 2 turni di emodialisi pubblici
ufficialmente chiudono. Con la riduzione
della ricettività, di fatto viene ridotta
l’assistenza sanitaria pubblica sul
territorio .
Policlinico di Tor Vergata,
il turno serale di emodialisi, già
momentaneamente chiuso da 2 mesi per
il periodo estivo, da oggi è stato
soppresso, fino a data da
destinarsi.
Le persone interessate sono state
ricollocate in altri turni di
emodialisi all’interno del centro,
creando comunque disagi legati alle
attività lavorative e familiari
specifiche di chi effettua i turni
serali. |
Ospedale S. Spirito, chiude
da oggi, il turno dispari mattina di
emodialisi. E' questo il secondo
turno di emodialisi che viene
chiuso, dell’aprile 2012. Tutte le
persone interessate sono state
ricollocate in altri turni, o è
stato concordato il trasferimento
altre strutture più vicino casa. Ma
non finisce qui, la nefrologia
dell’ospedale S. Spirito rischia di
perdere entro il mese altre attività
assistenziali legate alla
nefrologia. |
Entrambe le chiusure sono determinate dalla
mancanza di personale medico, la
ricollocazione delle persone all’interno
degli stessi centri emodialisi si è resa
possibile per la disponibilità di posti e
l’utilizzo di stanze attrezzate normalmente
impiegate per altre attività.
|
|
20 GIUGNO
2013 IL DECRETO FARE APPROVATO DAL CONSIGLIO DEI
MINISTRI DEFINISCE LA POSSIBILITA' DI DICHIARARE LA
VOLONTA' ALLA DONAZIONE DEGLI ORGANI ALL'ANAGRAFE
aggiornamento
Legge
9 agosto 2013, n. 98
"Conversione in legge, con modificazioni, del
decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, recante
disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia."
(Pubblicato in Gazzetta Ufficiale Serie Generale
n.194 del 20-8-2013 - Suppl. Ordinario n. 63)
Art. 43
(disposizioni in materia di trapianti)
1.
Al terzo comma dell’articolo 3 del Regio
decreto 18 giugno 1931, n. 773, e successive
modificazioni, è aggiunto, in fine, il seguente
periodo: “I comuni, trasmettono i dati relativi al
consenso o al diniego alla donazione degli organi al
Sistema informativo trapianti, di cui all’articolo
7, comma 2 della legge 1 aprile 1999, n. 91”.
«l-bis. Il consenso o il diniego alla donazione
degli organi confluisce nel fascicolo sanitario
elettronico di cui all'articolo 12 del decreto-legge
18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con
modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221,
e successive modificazioni».
2.
Agli adempimenti di cui al comma 1, si
provvede senza nuovi e maggiori oneri per la finanza
pubblica, con le risorse umane e strumentali
disponibili a legislazione vigente.
Ma, in che modo opererà il nuovo sistema che dovrà
essere organizzato senza nuovi oneri per
l'amministrazione?
|
Alessandro Nanni Costa |
''Quando il cittadino andrà all'anagrafe per
rinnovare la carta d'identità - spiega il direttore
del Centro Nazionale Trapianti (Cnt) Dr. Alessandro
Nanni Costa
all'ANSA - gli verrà anche chiesto il 'si'' o il
'no' alla donazione degli organi; tale assenso o
dissenso verrà quindi trasmesso dall'impiegato
dell'anagrafe, tramite un particolare software, al
Sistema informativo trapianti (SIT), che può
contenere fino a 60 milioni di dichiarazioni
(quindi non c'è l'obbligo di rispondere ndr). Così,
dinanzi ad un accertamento di morte cerebrale,
dovunque ciò si verifichi sul territorio nazionale,
il Centro regionale interessato può immediatamente
consultare il SIT e appurare se quella persona si
era espressa favorevolmente o meno alla donazione
degli organi, se non c'e' una volontà espressa la
decisione spetta ai familiari.
"Ci si aspetta
dai 2 ai 4 milioni di dichiarazioni favorevoli alla
donazione degli organi ogni anno. Il progetto che
coinvolge le anagrafi, è stato testato in tre città
pilota: Cesena, Terni e Perugia dove ha espresso la
propria dichiarazione circa il 30% dei cittadini che
hanno rinnovato la carta d'identità, e di questi, il
95% ha detto sì alla donazione. L'obiettivo è 'la
messa a regime del nuovo sistema su tutto il
territorio nazionale in un paio d'anni. E' un
meccanismo innovativo che toccherà e coinvolgerà
tutti gli italiani. ''. |
29 APRILE 2013: REGIONE LAZIO TERESA Petrangolini
NEL Bilancio 2013 finanziamenti per gli alimenti
aproteici e i trasporti per i dializzati
|
Teresa Petrangolini |
“Questo è un giorno importante per la Regione Lazio.
La maratona in corso nell’aula della Pisana per
l’approvazione del Bilancio rappresenta un punto di
svolta anche nella vita dei cittadini”. A parlare è
Teresa Petrangolini, Consigliere Segretario della
Regione Lazio e autorevole esponente del gruppo
consiliare Per il Lazio. “La nostra Regione – spiega
Petrangolini – potrà godere di una anticipazione di
liquidità pari a 5 mld di euro nel biennio 2013-14.
In sostanza, 3,5 mld serviranno per pagare i debiti
dei fornitori nella sanità, 1,5 mld andranno a tutti
gli altri fornitori”. “Dal recupero di queste
risorse deriva anche un miglioramento della qualità
e della tempestività nell’offerta dei servizi
sanitari. Basti pensare alle analisi di patologie
importanti (come, per esempio, la sclerosi multipla)
svolte dai laboratori degli ospedali pubblici (anche
policlinici): per queste analisi serve
approvvigionarsi di reagenti presso le imprese
fornitrici. Ecco dunque che, con lo sblocco dei
pagamenti, i cittadini non dovranno più attendere 4
o 5 mesi per ricevere i risultati”. “In più –
continua Petrangolini – potranno continuare ad
essere garantiti servizi essenziali come l’offerta
di alimenti aproteici per i malati affetti da
insufficienza renale cronica (ciò significa
rimandare la dialisi e, dunque, pesare meno sul
servizio sanitario regionale) e verrà rifinanziato
il trasporto per i dializzati”. “Infine –
conclude – il recupero di questa liquidità
permetterà un aumento del Pil del Lazio pari a 1,1
punti percentuali, con evidenti ricadute positive
sull’economia regionale. In questo modo, la nostra
Regione comincia a mettersi in linea con le
direttive europee e sarà di stimolo agli enti locali
perché facciano altrettanto”. (Comunicato stampa 28
aprile 2013) |
17 APRILE
2013 LA CORTE DI CASSAZIONE DICE SI ALL'INDENNIZZO
DELLA LEGGE 210/92 PER LE INFEZIONI A CAUSA DI UNA
INSUFFICIENTE PULIZIA DELLA MACCHINA PER
L'EMODIALISI
Via libera all'indennizzo per le infezioni contratte
con l'emodialisi. Lo dice la Corte di Cassazione -
Sezione III civile - Sentenza 16 aprile 2013 n.
9148, che, sposando una pronuncia della Corte
Costituzionale del 2002, inverte la giurisprudenza
in base alla quale finora non era previsto un
indennizzo per chi contraeva l'epatite da emodialisi
fatto salvo il risarcimento da contagio a carico
della struttura ospedaliera. In particolare, la
terza sezione civile ha respinto il ricorso del
ministero della Salute che si era opposto al
risarcimento nei confronti di una signora di
Cagliari il cui marito, affetto da insufficienza
renale cronica trattata fino dal 1974 con dialisi,
aveva contratto in seguito alla terapia dapprima
l'epatite B, quindi, una epatopatia cronica che ne
aveva causato la morte il 17 ottobre 1996. La
consorte si era vista negare l'indennizzo dal
Tribunale di Cagliari sulla base del fatto che
secondo il giudice il contagio avvenuto attraverso
questa tipologia di trattamento non era
riconducibile alla "fattispecie legale
giustificativa dell'indennizzo richiesto relativa
all'emotrasfusione". Ora la Suprema Corte ha
bocciato il ricorso del ministero e ha evidenziato
che "il rischio per cui si prevede l'indennizzo
comprende anche l'ipotesi in cui il contagio sia
derivato dalla contaminazione del sangue proprio del
contagiato durante un'operazione di emodialisi, a
causa di una insufficiente pulizia della macchina
per emodialisi dalle sostanze ematiche lasciate da
altro paziente, con la conseguenza che al contagiato
compete l'indennizzo" previsto dalla legge 210/92.
In Appello la Corte di Cagliari (luglio 2006) aveva
accordato alla vedova un assegno una tantum in base
alla medesima legge. Ora il sì definitivo
all'indennizzo.
(Il testo della sentenza 9148
del 16 aprile 2013 della Cassazione
)
pubblicata da
www.guidaaldiritto.ilsole24ore.com |
23 MARZO 2013 BRUTTE NOTIZIE DALLA CORTE DI CASSAZIONE; PER
IL RICONOSCIMENTO DELLA PENSIONE DI INVALIDITA’ CIVILE AL
100% CONTA IL REDDITO FAMILIARE
E' il reddito familiare e non l'individuale, quello di cui
si deve tener conto nel riconoscere il diritto alla pensione
di invalidità. Lo ha sancito la sezione lavoro della Corte
di Cassazione con la sentenza 7320/2013 di ieri 22 marzo,
rigettando il ricorso presentato da una donna della
provincia di Roma contro una sentenza della Corte d'appello
di Roma del 5 novembre 2007 che ha sua volta confermava una
sentenza del tribunale di Tivoli, che aveva detto 'no' alla sua
domanda volta ad ottenere l'accertamento del diritto alla
pensione di invalidità prevista dalla legge n.118/1971
(Norme in favore dei mutilati ed invalidi civili). Per i
giudici della suprema Corte, dunque, deve ritenersi
giuridicamente corretto l'orientamento seguito dalla
sentenza impugnata, in base al quale, ai fini
dell'accertamento della sussistenza del requisito reddituale
per l'assegnazione della pensione agli invalidi civili
assoluti, assume rilievo non solamente il reddito personale
dell'invalido, ma anche quello del coniuge, onde il
beneficio va negato quando l'importo di tali redditi,
complessivamente considerati, superi il limite determinato
con i criteri indicati dalla norma, ovvero, non deve
superare il limite
di euro 16.127,30
lordi annui (stiamo parlando di euro 1.343,90 lordi al mese
in due, per poter usufruire della pensione di euro 270,00
mensili). Sicuramente saranno contenti i vertici dell’INPS,
per i quali
la questione del cumulo dei redditi era balzata di recente
all’onore delle cronache a seguito di una circolare
(149/2012) con cui l’Inps aveva adottato come criterio base
quello del reddito familiare. A seguito delle polemiche però
l’istituto di previdenza due settimane dopo tornò sui suoi
passi e con il messaggio 717/2013 “ritirò” la circolare
tornando al vecchio orientamento. Ricordiamo che la sentenza
non è una legge, e vale solo per il singolo caso, ma
certamente ora il Parlamento
deve fare chiarezza, nel marasma delle varie norme,
circolari, sentenze ecc. che si sono susseguite
al fine di garantire questo seppur minimo beneficio a chi
sicuramente è costretto a spendere parte del suo reddito per
la malattia o l'invalidità. Anche se oggi è sabato, molte
dichiarazioni sono già in rete di organizzazioni sindacali e
associazioni preoccupate per i prevedibili sviluppi della
sentenza alle quali ci associamo anche noi.
(Il
testo della sentenza 7320 del 22 marzo 2013 della Cassazione
)
pubblicata
da www.guidaaldiritto.ilsole24ore.com
|
01 FEBBRAIO 2013: IN GAZZETTA UFFICIALE IL DECRETO DEL 18 OTTOBRE
SCORSO CON I NUOVI D.R.G. LE TARIFFE DELLA DIALISI E DEI
TRAPIANTI - IL TESTO DEL DECRETO.
Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 28 gennaio, il
decreto del ministero della Salute e dell’Economia del 18
ottobre con le nuove tariffe massime di riferimento per la
remunerazione delle prestazioni di assistenza ospedaliera
per acuti, di assistenza ospedaliera di riabilitazione e di
lungodegenza post acuzie e di assistenza specialistica
ambulatoriale, del quale vi abbiamo dato notizia dopo il
passaggio alla conferenza Stato Regioni. Il testo, dopo la
mancata intesa di fine settembre con le Regioni, ha
ottenuto, decorsi trenta giorni, il via libera da parte del
Governo e il semaforo verde da parte della Corte dei Conti.
I nuovi Drg sono improntati sul risparmio che può essere
valutato nell’ordine dei 239 milioni di euro. Una riduzione
soprattutto legata alla diminuzione dei Drg ospedalieri per
i ricoveri per acuti (- 200 mln circa).
Per quanto ci riguarda da vicino, per l’assistenza
specialistica la rimodulazione delle tariffe ha seguito un
unico criterio, ovvero, quello di abbassare le tariffe per
le prestazioni che vengono effettuate attraverso l’ausilio
di macchinari e di alzarle, invece, per tutti quegli
interventi in cuila componente umana è preponderante, con
questo criterio i DRG delle dialisi è rimasto invariato
rispetto al 1996, Dobbiamo però tener presente che cambia da
Regione a Regione a seconda se all’interno della prestazione
sono stati inserite altre specifiche, come nel Lazio. Come
riportiamo nella tabella.
Per i ricoveri per i trapianti, nella premessa esplicativa
del Ministero al Decreto si considera che le Regioni e le
Province Autonome hanno espresso parere negativo sullo
schema di decreto, ritenendo non accolti tutti gli
emendamenti proposti in sede tecnica tra queste la proposta
di modifica delle tariffe relative ai trapianti di rene (DRG
302), di fegato e intestino (DRG 480) al fine di allinearle
ai valori della Tariffa Unica Convenzionale (TUC, tariffa
che si utilizza per la compensazione interregionale per le
prestazioni rese a cittadini di altre regioni.). Il
Ministero della salute, con medesimo avviso del Ministero
dell’economia e delle finanze, ha ritenuto, in parziale
accoglimento delle richieste regionali, di incrementare le
tariffe inizialmente proposte per i trapianti del rene e del
fegato portandole dal 50% al 75% della TUC. (Elaborato da
Quotidianosanita.it 29 gennaio 2013)
codice |
Prestazione di dialisi |
Decreto ministeriale 18 ottobre 2012 |
Decreto ministeriale 22 luglio 1996 |
Tariffa in vigore nella
Regione Lazio determina 899/2003 |
39.95.1 |
Emodialisi in acetato o in bicarbonato |
€ 154,94 |
€ 165,27 |
€ 157,52 |
39.95.2 |
Emodialisi in acetato o in bicarbonato, ad
assistenza limitata |
€ 129,11 |
€ 129,11 |
€ 130,06 |
39.95.3 |
Emodialisi in acetato o in bicarbonato, domiciliare |
€ 103,29 |
€ 103,29 |
€ 111,78 |
39.95.4 |
Emodialisi in bicarbonato e membrane molto
biocompatibili |
€ 165,27 |
€ 165,27 |
€ 171,60 |
39.95.5 |
Emodiafiltrazione |
€ 232,41 |
€ 232,41 |
€ 208,49 |
39.95.6 |
Emodiafiltrazione ad assistenza limitata |
€ 206,58 |
€ 206,58 |
€ 181,62 |
39.95.7 |
Altra Emodiafiltrazione |
€ 258,23 |
€ 258,23 |
€ 206,96 |
39.95.8 |
Emofiltrazione |
€ 258,23 |
€ 258,23 |
€ 208,70 |
39.95.9 |
Emodialisi - Emofiltrazione |
€ 206,58 |
€ 206,58 |
€ 208,70 |
54.98.1 |
Dialisi peritoneale automatizzata (CCPD) |
€ 54,74 |
€ 54,74 |
€ 73,63 |
54.98.2 |
Dialisi peritoneale continua (CAPD) |
€ 46,48 |
€ 46,48 |
€ 53,81 |
codice |
Prestazione di trapianto |
Decreto ministeriale 18 ottobre 2012 |
103 |
Trapianto di cuore o impianto sistema di assistenza
cardiaca |
€ 62.602 |
302 |
Trapianto di rene |
€ 33.162 |
480 |
Trapianto di fegato e/o trapianto di intestino
|
€ 62.648 |
485 |
Trapianto di polmone |
€ 72.572 |
512 |
Trapianto simultaneo di pancreas/rene |
€ 67.728 |
513 |
Trapianto di pancreas |
€ 61.541 |
(Il testo del decreto nella Gazzetta
Ufficiale
)
|
25 GENNAIO 2013: AGGIORNAMENTO ASL FROSINONE
DIALISI: NESSUNA “PRIVATIZZAZIONE” MA, COMUNQUE,
DELIBERAZIONE REVOCATA
Prot. n. 43 /US del 25/01/2013
Né esternalizzazione, né desiderio di
privatizzare alcunché, chiariscono Mauro Vicano e Luca Di
Maio, rispettivamente Direttore Generale f.f. e Direttore
Amministrativo della ASL. Per i Centri di dialisi di Alatri,
Anagni e Pontecorvo abbiamo adottato una proposta – inviata
alla Regione per la valutazione di competenza (e quindi non
operativa) – con contenuti di innovazione e
razionalizzazione per dare maggiore efficienza e celerità ad
alcune delle attività di dialisi, sulla base del piano
studiato dai nostri esperti specialisti. Ciò può essere
facilmente riscontrato anche consultando le migliori riviste
specializzate del settore. Nulla a che vedere, dunque, con
le preoccupazioni espresse come pure, nella eventualità,
nessun riflesso sul personale. Detto questo, facciamo
presente che la deliberazione, anche sulla base dei
suggerimenti intervenuti, è stata revocata e si valuterà se
e come rimodularla, naturalmente nel rispetto degli
ulteriori passaggi di coinvolgimento di sindacati,
associazioni, etc.
F.to Marco Ferrara Capo
Ufficio Stampa
Prendiamo atto della "saggia" decisione del Dr. Vicano e del
Dr Di Maio, che hanno ascoltato le reazioni
dell'associazione e dei dipendenti, ufficializzata con la delibera 131 del 25 gennaio. Magari ci aspettiamo che gli "esperti
specialisti" che hanno studiato il piano adottino adeguate decisioni. Roberto Costanzi
(La Delibera 131 2013
)
24 GENNAIO 2013: ASL FROSINONE, CON LA DELIBERA DEL 10
GENNAIO SCORSO
PROPOSTA LA "ESTERNALIZZAZIONE" DEI CENTRI DIALISI PUBBLICI DI
ALATRI, ANAGNI E PONTECORVO. L’ASSOCIAZIONE CHIEDE LA
REVOCA.
|
Dr Mauro Vigano |
Con la
delibera del Direttore Generale f.f. Dott. Mauro Vicano il
10 gennaio scorso è stata approvata la delibera n. 26, su
proposta dei direttori medici di Nefrologia aziendale, che
possiamo suddividere in 2 parti, la prima che riduce le
Unità Operative Complesse di nefrologia e Dialisi da 5 a 3,
e questa parte può essere condivisibile, al fine di
risparmiare e creare una rete nefrologica aziendale. La
seconda che “esterna lizza” leggasi “privatizza” dopo gara
d’appalto il centri dialisi situati negli ex ospedali di
Anagni e Pontecorvo e nell’ospedale di Alatri. Questa parte
non può essere assolutamente condivisibile, motivazione
indotta carenza di personale e risparmio, tutto da
dimostrare. Già ieri la CGIL FP di Frosinone ha espresso
tutta la contrarietà al progetto in quanto
"“è stato deliberato dall’Azienda senza alcuna
informazione alle OO.SS. e in aperta violazione dell’art. 7
del Contratto Decentrato Integrativo vigente che stabilisce
“il mercato del lavoro e la esternalizzazione sono oggetto
di informazione e concertazione”". L’associazione ha
chiesto la revoca della parte della delibera relativa alla
“esternalizzazione”. Restiamo ora in attesa di risposte
soprattutto per quanti in questi centri sono in terapia che
verrebbero “esternalizzati” insieme ai centri, senza avergli
chiesto il consenso, ovviamente.
(La Delibera 26 2013
)
(La lettera inviata alla ASL
)
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